“Ero una giovane suora e sono stata abusata da un prete della Dottrina della Fede. Mi ha scioccata che i miei superiori non abbiano fatto nulla”. La denuncia arriva da Doris Wagner, 35 anni, e apre un caso in Vaticano dopo che solo poche settimane fa era stato organizzato un summit sugli abusi interni. Secondo quanto raccontato dalla donna, ex religiosa tedesca che ora si batte per la parità di genere all’interno della Chiesa, il sacerdote Hermann Geissler nel 2009 l’avrebbe violentata e manipolata nel segreto confessionale. Un’accusa che ha portato alle “dimissioni spontanee” del prete, capo ufficio alla Congregazione per la Dottrina della Fede.
Geissler, austriaco oggi 53enne, una volta appresa la versione della Wagner, ha subito negato le accuse, chiedendo che il processo canonico in cui è coinvolto prosegua. Il prete si è anche riservato di avanzare eventuali misure di natura legale. Intanto però la Congregazione, conosciuta dalla fondazione al 1908 come Santa Inquisizione e successivamente come Sant’Uffizio, ha preferito spingerlo alle dimissioni per “limitare il danno già arrecato”. È proprio l’organismo della Curia romana, infatti, ora guidato dal gesuita spagnolo Luis Francisco Ladaria Ferrer, a conservare i dossier sui religiosi accusati di abuso.
Wagner non si è limitata solo ad accusare un singolo sacerdote. La donna ha infatti denunciato tutto un sistema, raccontando di aver saputo, solo anni dopo, che il 30% delle donne religiose subisce molestie e che questo “la Curia lo sa benissimo, da molto tempo”. Dopo i fatti del 2009, l’ex suora ha abbandonato il velo nel 2011 e nel 2014 ha completato gli studi di teologia in Germania, pubblicando un libro sulle sue esperienze. Dopo la via della fede, ha deciso di sposarsi e oggi ha un figlio. La 35enne è però molto attiva nel campo religioso. Fa infatti parte di Voices of Faith, associazione che lotta affinché le donne possano arrivare ad avere ruoli guida nella chiesa. “Le dimissioni di padre Geissler sollevano la scomoda domanda se le voci dei sopravvissuti siano prese sul serio solo quando vengono ascoltate nei principali media”, ha detto a LaPresse Petra Dankova, Advocacy Director di Voices of Faith. Obiettivo dell’associazione è che le donne e i loro difensori siano “finalmente ascoltati non solo in tv e sui giornali, ma negli spazi del reale processo decisionale nella Chiesa cattolica”.
Intanto il 23 febbraio si terrà un altro summit mondiale in Vaticano, voluto da papa Francesco, sul tema dell’abuso sessuale verso i minori nel clero. “Il fallimento delle autorità ecclesiastiche nell’affrontare adeguatamente questi crimini ripugnanti ha giustamente suscitato indignazione e rimane causa di sofferenza e di vergogna per la comunità cattolica. Abbiamo fallito. Elimineremo questo flagello a ogni costo”, aveva detto il pontefice lo scorso agosto, davanti alle vittime irlandesi abusate da preti pedofili.