Alle ultime elezioni politiche ho votato M5s, pur con moltissime remore e contraddizioni. Ho votato M5s per scardinare Matteo Renzi, autore primo del colpo di Stato democratico (tramite contro-riforma costituzionale) e affossatore dichiarato del Pd. Non sono affatto pentito della scelta perché all’epoca il M5s era l’unica possibilità di cambiamento. Non sono mai stato governativo, avendo scelto di agire sempre secondo coscienza e non per “male minore”, che tanto degrado ha portato nella vita politica e sociale, pur consapevole dei rischi.
Sono sicuro che alla prossime Elezioni europee non voterò M5s perché pochi mesi di governo hanno modificato i connotati originari e ubriacato chi dal nulla si è trovato ministro e parlamentare: spesso incolti e impreparati, narcisisti improvvidi e giocolieri saltimbanchi. Non voterò M5s, che ha preso l’andazzo e il costume dei partiti ai quali aveva giurato di non assomigliare nemmeno nell’ombra: “Andremo da soli, mai con questi partiti, mai con la Lega, onestà, via le leggi vergogna di Berlusconi, ripristino dell’articolo 18, no Ilva, energia alternativa, no grandi opere inutili, scardinamento della corruzione”, ecc.
Le promesse elettorali, con rigorose coperture finanziarie, dovrebbero essere depositate sei mesi prima delle elezioni e affidate a ente terzo indipendente col potere di verifica sanzionatorio, fino alla decadenza dal Parlamento in caso d’inadempienza. Sono deluso dei contenuti e dei vostri metodi approssimativi, né limpidi né lineari, abborracciati per inseguire Matteo Salvini, spregiudicato, che lo porta sul suo terreno, dove con la task-force mediatica che paghiamo noi è imbattibile.
Un’onesta premessa necessaria per obbligo di onestà. Se oggi c’è un governo M5s-Lega con tutto il marciume che sta venendo fuori in materia di diritti, democrazia, giustizia e civiltà umana, la responsabilità indiscussa è del Pd renziano, che avvoltolato nel delirio narcisista di Renzi ha distrutto tutto pur di affermare la propria superiorità, per altro inesistente. Renzi di Rignano ricevette la mission di distruggere il Pd e sostituirlo con una sua creatura, alleandosi con Berlusconi, perinde ac cadàver e il peggio della destra corrotta, pur di uccidere ideali e aspirazioni “di sinistra” (operai, articolo 18, Stato sociale, poveri, scuola, sanità, territorio, energia alternativa, beni comuni, laicità). I governi Pd non hanno toccato una sola delle 60 leggi vergogna emanate da Berlusconi per salvare sé e i suoi cari: al contrario se ne sono serviti, aggravandole, come ha dimostrato la non-condanna di Bossi e del Trota, salvati insieme ai cognati di Renzi.
Dopo la catastrofe del referendum e lo tsunami delle ultime elezioni, se fosse stato lungimirante – invece di chiudersi in sterile Aventino – il Pd avrebbe dovuto umilmente mettersi d’accordo con il M5s e concordare pochi punti fondamentali (Rei/reddito di cittadinanza; povertà, evasione fiscale, abolizione della prescrizione, territorio, Stato sociale, scuola, disoccupazione, piccole e medie imprese, rientro dei cervelli scappati all’estero, inutili gradi opere, ecc.). Il Pd non ha voluto, buttando letteralmente il M5s nelle braccia della Lega che da un quarto di secolo governa, producendo la peggiore vergogna dell’era moderna, contro cui era nato il M5s. La Lega ha votato tutte le leggi vergogna di Berlusconi e tutte le altre nefandezze che ancora sostiene, fino al furto – certificato dalla Cassazione – di 49 milioni rubati anche ai propri elettori e a tutti gli italiani.
Ciò premesso – e stabilite le colpe imperdonabili del Pd, che dal 41% sprofonda al 17% senza mai fare né un’autocritica né una riflessione, addebitandone la responsabilità agli elettori scemi – resta la scelta scellerata del M5s di allearsi con la Lega pur di salvare la voglia di governo di Gigino, il quale si gioca tutto, perché secondo le regole del M5s a fine legislatura dovrebbe andare a casa. Ma dubito fortemente. Quel matrimonio non si doveva fare, a costo anche di tornare a elezioni anticipate. Lì il M5s ha iniziato a scavarsi la fossa, tanto che oggi annaspa, deborda, aggiusta il tiro, si difende sempre, dribbla con e senza Dibba, come Renzi, come Boschi, come tutti.
Il M5s oggi fa quello che ieri rimproverava agli altri, costretto a correre la cavallina all’inseguimento di Salvini che, come Renzi, in perenne campagna elettorale punta alle Elezioni europee senza badare ad altro: carpe diem e il popolo si arrangi! Invece di scardinare dall’interno “questa” Europa colpevole di autodistruzione, ci si gonfia di slogan, di parole al vento, col risultato di porre l’Italia in totale isolamento in Europa e nel mondo, arrivando ad allearsi con fascisti ex-comunisti del Patto di Varsavia. Trasformisti. Il M5s espelle chi pensa con la propria testa ed esercita il diritto costituzionale del “senza vincolo di mandato”.
Eppure il M5s ha un merito grande: avere messo al centro dell’agenda politica alcuni temi patrimonio nobile della sinistra storica. Chi si oppone al reddito di cittadinanza lo fa per paura che possa funzionare, nel qual caso sarebbero guai rispondere alla domanda: perché il Pd non l’ha fatto? Perché ha deciso all’ultimo minuto dell’agonia di Paolo Gentiloni di varare il reddito d’inclusione, escludendo da esso la maggioranza dei poveri?
Resta per il M5s una grave colpa: non avere abolito come primo atto politico e “di cambiamento” le 60 leggi vergogna di Berlusconi, contro le quali io insieme al Pd abbiamo fatto lotte memorabili, fino al tradimento di questa accozzaglia che si è ridotta ad accordarsi con un evasore fiscale (condannato) e che ha dato soldi alla mafia (certificato dal tribunale). La piccola riformetta della prescrizione rimandata al 2020 è meno di una foglia di fico: è un insulto. L’altra colpa, imperdonabile sulla terra e in cielo, è la non-politica sull’immigrazione: speculazione pura sui corpi straziati di chi è passato dall’inferno della Libia – voluto dal Pd e da Marco Minniti – sapendo delle torture, degli stupri, della vendita di minori esattamente come nei lager nazisti contro uomini e donne, colpevoli di essere affamati e assetati di vita, perché già vittime dell’Occidente predatore “a casa loro”. Avendo tradito diritto e umanità per non perdere la pancia ignobile del Paese, prenda nota il M5s – sdraiato sul divano del Palazzo -, che alle prossime elezioni io sarò un suo ex-elettore.