Il libro da cui è tratto è del 2016, ma a preoccupare sarebbe la coincidenza con il dibattito sul caso Diciotti e la vicenda della nave Sea Watch. La direttrice di Rete: "Speciale di Porta a Porta? Si vota in Abruzzo. Non c'è preoccupazione"
È un periodo di sbarchi sulle coste siciliane, e anche il commissariato di Vigàta impegna ogni suo uomo in estenuanti turni notturni per permettere ai migranti di sbarcare, un gesto di umanità a cui partecipano tutti gli abitanti del paese, compresi gli agenti del commissario Montalbano. È questo l’incipit de L’altro capo del filo, uno dei romanzi più recenti di Andrea Camilleri con protagonista appunto l’amatissimo commissario Montalbano che andrà in onda lunedì 11 febbraio su Rai1 nella sua trasposizione televisiva e che, stando a quanto riferisce Repubblica, avrebbe messo in agitazione Viale Mazzini. Pur essendo stato pubblicato nel 2016, questo racconto che ruota intorno al tema dei migranti.
Se infatti non c’è da stupirsi del fatto che Camilleri si occupi della questione (lo ha già fatto in molti suoi romanzi, come in “Ladro di merendine” e “Lama di luce”) a preoccupare sarebbe il fatto che è quanto mai d’attualità visto il dibattito sul caso Diciotti e la vicenda della nave Sea Watch, oltre al modo in cui è trattata nella storia non è affatto in linea con le politiche del governo Lega -M5s e con le posizioni del ministero dell’Interno guidato da Matteo Salvini. Il timore di Rai1, dice Repubblica, è che possa nascere un nuovo “caso Baglioni”, con nuove simili e scomode, dichiarazioni, tanto più che, quando era stato presentato il trailer, Camilleri lo aveva definito “Un grande abbraccio al madre e a chi arriva dal mare“.
A tutto ciò, si aggiunge il fatto che è già stato annunciato che l’11 febbraio, proprio dopo la messa in onda di Montalbano, non ci sarà il consueto appuntamento con Fabio Fazio e “Che fuori tempo fa” ma al suo posto arriverà Bruno Vespa (che di solito non va in onda il lunedì) con una puntata speciale di Porta a Porta dedicata alle elezioni in Abruzzo. “In realtà – scrive Repubblica – è anche un modo per dare una botta a Fabio Fazio, a cui peraltro il leader del Carroccio ha dichiarato guerra”. Indiscrezioni che hanno subito scatenato polemiche politiche, soprattutto da parte del Pd, con Davide Faraone, componente della commissione di Vigilanza Rai che dice: “Giù le mani da Montalbano! Ma davvero la nuova direttrice sovranista di Rai1, Teresa De Santis, dopo aver attaccato Claudio Baglioni, adesso ha paura di mettere in onda una puntata della celebre fiction del commissario più amato dagli italiani perché affronterebbe in modo umano il drammatico tema dell’immigrazione? Ma stiamo scherzando? – incalza – E davvero vorrebbe cancellare la puntata del lunedì di Fabio Fazio (che sta facendo ottimi ascolti con un programma di qualità) perché considerato anche lui troppo sensibile a questi temi? Chiederò che la direttrice venga ascoltata in vigilanza. Una Rai così non fa servizio pubblico ma solo becera propaganda, peraltro in modo goffo”.
A lui si è aggiunto Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai: “Perché lo speciale su Rai1 dell’11 febbraio sulle elezioni in Abruzzo non viene affidato al Tg1? La redazione del tg ha tutti i mezzi e le professionalità per affrontare qualsiasi argomento, dall’appuntamento elettorale abruzzese a un eventuale approfondimento sui migranti per la nuova puntata di Montalbano – scrive su Facebook Anzaldi -. Affidare quello spazio a ‘Porta a portà significa – prosegue Anzaldi – non soltanto costringere Bruno Vespa e la sua redazione ad un doppio lavoro, visto che il lunedì di solito non vanno in onda, ma anche causare una spesa aggiuntiva alle casse della Rai, che a Vespa dovrebbe pagare gli straordinari. L’amministratore delegato Salini eviti sprechi a spese dei contribuenti”.