Duro attacco dell’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti, contro il governo gialloverde sulla gestione delle vicende Diciotti e Sea Watch. Ospite di Omnibus (La7), Minniti accusa: “Il governo M5s-Lega ha tenuto viva una strategia della tensione comunicativa, cioè ci hanno spiegato che stava arrivando una nave con 47 migranti e che quella era una invasione. Non era né una emergenza, né una invasione, ma abbiamo trattato la questione con disumanità. L’atteggiamento sulla Diciotti è stato ingiustificato. Non c’era alcuna situazione drammatica che potesse portare a chiudere i porti. La Diciotti è una nave della Guardia Costiera, cioè di un corpo militare italiano” – continua – “e si sono utilizzati i migranti salvati da quella nave militare, che aveva fatto solo il suo dovere, per una trattativa con la Ue. Un grande Paese non utilizza ostaggi per fare trattative diplomatiche. E questo vale anche per la Sea Watch, sulla quale l’Italia ha avuto un atteggiamento veramente da Paese piccolissimo. Ma anche l’Europa si è comportata da continente piccino, perché di fronte a 47 migranti un Paese europeo si propone di risolvere il problema”.
E rincara: “Di fronte a queste situazioni, l’unica cosa che non deve fare l’Ue è comportarsi da pizzicagnolo delle vite umane, cioè dividere e distribuire tot migranti in diverse parti. Tutto questo è subalternità politica e culturale ai nazional-populisti. Salvini? Ha cambiato rapidamente rotta sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti: dall’affronto a viso aperto all’appello “salvatemi”. Il punto drammatico è che un ministro dell’Interno, chiunque egli sia, non può mettersi contro il potere giudiziario. Il M5s? Hanno avuto un drastico appannamento della loro posizione politica. Su questa vicenda rischiano di perdere l’anima. Forse salveranno il governo, ma perderanno l’anima. E lo pagheranno in termini elettorali”.
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