Il premier ottimista sulle prospettive economiche grazie alle misure contenute nella legge di Bilancio. Il centro studi di viale dell'Astronomia ricorda che "i dati negativi della seconda metà del 2018 contano molto nel calcolare la crescita annua del pil" di quest'anno: "Il trascinamento è -0,2%”
“Ci sono tutte le premesse per un bellissimo 2019 e per gli anni a venire. L’Italia ha un programma di ripresa incredibile”. Il premier Giuseppe Conte in un’intervista a Povera Patria in onda stasera su Rai due ha commentato così le prospettive dell’economia per quest’anno, dopo la notizia che l’Italia a fine 2018 è entrata in recessione. In attesa che si vedano gli effetti delle misure contenute nella legge di Bilancio, però, il Centro studi di Confindustria nella sua congiuntura flash ha però ricordato che l’Italia “perde colpi ipotecando il 2019″, nel senso che “i dati negativi in Italia nella seconda metà del 2018, aritmeticamente, contano molto nel calcolare la crescita annua del pil nel 2019: il trascinamento è -0,2%”. Di conseguenza “la dinamica a inizio 2019 sarà debole” e “anche se il Pil risalisse dal 2° trimestre è alta la probabilità di una crescita annua poco sopra lo zero“.
“La produzione industriale italiana ha recuperato di poco a dicembre, dopo il tonfo di novembre, registrando nel 4° trimestre 2018 una flessione di -0,5%. Il calo, diffuso all’Europa (specie Germania), in Italia è più marcato per i beni intermedi. “Possiamo anche definire di chi è stata la colpa in passato, ma credo che in questo momento occorrono le soluzioni per il futuro”, ha commentato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. “E’ evidente che il governo deve avere un piano B, deve accelerare, i tempi devono essere veloci. Occorre mettere in piedi dei cantieri“. Quanto all’annuncio del vicepremier Matteo Salvini sul rilancio dei cantieri, “è una notizia positiva, la questione temporale comincia già essere all’attenzione e alla sensibilità del governo. Le parole di Salvini sono benauguranti”.