I tanti soldi spesi quando era a New York, la vecchia intervista a Panorama nella quale confessava la mano ricevuta da Bettino Craxi per entrare in Rai, la “mancanza di sobrietà”. Il Movimento Cinque Stelle viene allo scoperto e prova a bloccare il rientro di Maria Giovanna Maglie negli studi di viale Mazzini. L’ex corrispondente dagli Stati Uniti – in prima fila per la conduzione della striscia post Tg1 delle 20 – viene invece difesa dalla Lega, che ‘sponsorizza’ la giornalista per quel ruolo. Mentre lei si difende, riesumando le “stimmate socialiste” che spingerebbero i post-comunisti ad osteggiare il suo ritorno sulla rete ammiraglia e spiegando – in risposta all’Usigrai che ha denunciato come da tre anni non risulti iscritta all’Ordine dei giornalisti – che è tutto un malinteso, un “problema di quote” non pagate e che si metterà in regola.
Fatto sta che Maglie un nuovo motivo di tensione interna alla maggioranza. “No ai raccomandati in Rai”, sottolineano fonti parlamentari del M5S bocciando, per questo motivo, il suo profilo come conduttrice della striscia quotidiana che andrà in onda dopo il Tg1, quella che fu di Enzo Biagi. Nel 1991, ricordano le stesse fonti, Maglie rilasciò un’intervista a Panorama in cui affermava: “Credo che Craxi mi abbia, diciamo così, dato una mano per entrare in Rai”. Maglie, insistono nel Movimento, non è un profilo “adeguato” per il servizio pubblico dove “serve meritocrazia”. La posizione dei pentastellati viene sostanziata dalla deputata Carmen Di Lauro, componente della commissione Vigilanza Rai: “Enzo Biagi fu un esempio unico di serietà e sobrietà. La Rai adesso pensa di affidare il suo spazio a Maria Giovanna Maglie che proprio sobria non è stata, tanto da guadagnarsi il nomignolo di ‘Lady nota spese’“.
E c’è chi ragiona di sollecitare l’amministratore delegato Fabrizio Salini a bloccare la sua nomina. “Ci appelliamo all’ad – spiegano fonti parlamentati grilline – perché non può far passare un profilo così. E allo stesso tempo ci appelliamo alla Lega. Siamo certi che il Carroccio non potrà mai sostenere una persona che ha dichiarato di essere raccomandata, legata palesemente al vecchio sistema politico che tanto male ha fatto ai cittadini e che in più è stata coinvolta in un caso di spese pazze”. La Lega, è il ragionamento che si fa ai piani alti del Movimento, “voleva una Rai nuova, proprio come noi, e siamo certi che dirà no a una persona che non rappresenta i valori del nuovo servizio pubblico”.
Ma nel Carroccio la linea non è condivisa. Anzi, opposta. “È una giornalista di cui ho una ottima opinione, non riesco a capire il motivo per non darle la trasmissione”, afferma Igor Iezzi, deputato leghista e membro della Vigilanza Rai. “Non vorrei cadessimo nella censura delle idee”, aggiunge, né “ci si deve preoccupare delle critiche che arrivano” perché “mi sembrano critiche strumentali, siamo alle barzellette”. Insomma, conclude, “se le devono puntare i cannoni contro perché ha idee che non devono entrare in Rai siamo all’assurdo”.
Mentre lei, intercettata dal Corriere della Sera, risponde all’Usigrai che aveva svelato come non risulti iscritta all’Ordine dei giornalisti da almeno 3 anni: “Scopro ora che non risulto iscritta all’Ordine dei giornalisti. Vuoi sapere perché? È un problema di quote, me le pagava sempre mio papà, era una questione d’affetto tra me e lui… Stiano tranquilli, mi metterò in regola”. Dicendo che prenderà una decisione “entro lunedì” e di non aver ancora firmato nulla, l’ex corrispondente Rai si dice stupita: “Tutto ‘sto casino, tutto questo rumore. Io ancora non ho firmato nulla, non ho alcun contratto davanti, diciamo che decido entro lunedì… Da una parte tutto questo mi stupisce, mi lascia basita. Dall’altra mi dico che non posso incutere tutta questa paura, tutto questo terrore…”. E avanza la sua ipotesi: “Queste sono ancora le stimmate craxiane, le stimmate che mi porto addosso per aver abbandonato trent’anni fa il Pci per i socialisti…”.
Già ieri l’Usigrai e la Federazione nazionale della stampa avevano protestato per la sua possibile nomina: “A quanto pare in Rai si sta aprendo una stagione nuova: per avere un ruolo di primo piano bisogna avere nel curriculum accuse al Presidente della Repubblica di aver violato la Costituzione. Così è per il presidente della Rai, così un componente del Cda, e a quanto pare così potrebbe essere per Maria Giovanna Maglie, alla quale qualcuno vorrebbe affidare una striscia in prima serata dopo il Tg1″, si leggeva giovedì in una nota congiunta.
“Soprassediamo sulle circostanze nelle quali Maglie concluse la sua precedente esperienza in Rai”, continuava la nota riferendosi all’esperienza chiusa dopo i 150 milioni di lire di note spese in un anno e mezzo, dal gennaio del ’92 al giugno del ’93. “Né può essere accettabile una alternanza alla conduzione della striscia, come ventilato da alcuni giornali che indicano il nome di Peter Gomez (ma la conduzione è stata smentita dal direttore del Ilfattoquotidiano.it) – si legge nella nota – Una idea spartitoria dell’informazione che non può appartenere al Servizio Pubblico. La Rai ha professionalità eccellenti in grado di curare quello spazio, a partire – visto che si parla di Rai1 – dai colleghi del Tg1. Certo lo farebbero nel rispetto del Contratto di Servizio, e quindi della Costituzione, e forse questo non piace a qualcuno, anche a Viale Mazzini”.
Nei giorni scorsi la giornalista, considerata craxiana, aveva risposto alle accuse sottolineando che erano state archiviate. In una intervista la Maglie ha dichiarato che il suo ritorno in Rai sarebbe osteggiato dai “coristi della nomenklatura” ai quali “do fastidio”. E sulle spese pazze contestate aveva risposto: “Solo una campagna mediatica contro di me non avvalorata poi da quanto stabilito dal giudice”. La Maglie piace alla Lega ed è vicinissima alla direttrice di rete, Teresa De Santis.