Roma, caos al Policlinico Tor Vergata: 71 pazienti su lettini e barelle nei corridoi. In turno solo due infermieri
La cura dimagrante a cui è sottoposto da tempo il nostro Servizio sanitario nazionale produce scene come quelle che vedete in questo video. Siamo al Policlinico Tor Vergata, nella Capitale. Qui il sovraffollamento è ormai la norma. Anche senza arrivare al picco influenzale. Ieri sera c’erano 71 pazienti parcheggiati nei quattro stanzoni e lungo i corridoi dell’Osservazione breve intensiva (Obi). Un’area all’interno del pronto soccorso, che contiene al massimo 40 posti, dove i malati entro le 24 ore dovrebbero essere mandati a casa o trasferiti in reparto. Ma i reparti scoppiano, non ci sono abbastanza letti, e qui, nel caos della medicina d’urgenza, c’è gente che sta aspettando da una settimana. Ad assistere questi 71 pazienti c’erano solamente due infermieri e un medico specializzando. Inevitabilmente i tempi per la somministrazione delle terapie si sono dilatati.
Negli ultimi dieci anni, ricordiamolo, nei nostri ospedali sono stati tagliati oltre 75mila posti letto. Intanto però la popolazione è sempre più anziana e bisognosa di cure.
La replica dell’ufficio stampa del Policlinico Tor Vergata:
“Smentiamo in modo categorico le affermazioni apparse su alcuni organi di stampa relativi all’assenza di medici al Pronto soccorso nella notte fra il 31 gennaio e l’1 febbraio: sono totalmente infondate e offensive nei confronti degli oltre 100 operatori tra medici, infermieri e operatori di supporto che lavorano con impegno e abnegazione nell’area dell’emergenza unitamente ai consulenti delle varie unità specialistiche. L’azienda sta valutando con i propri legali il modo migliore di tutelare il loro lavoro e la reputazione dell’Ente. Nella notte del 31 gennaio erano presenti 5 medici, uno specializzando con il suo tutor, otto infermieri, un operatore sanitario e due ausiliari. Solo nell’ultimo mese gli accessi al PS sono stati 4.156, con una media giornaliera di 138 accessi al giorno con punte fino a 179 soprattutto in questo periodo, in cui i picchi influenzali colpiscono in modo particolare la popolazione anziana, più fragile, ma si tratta di un fatto che riguarda tutte le strutture ospedaliere italiane. Da tenere conto inoltre che in media quasi il 65% degli accessi al Pronto soccorso sono codici bianchi o verdi, cioè non urgenti. Aggiungo inoltre che per affrontare l’inevitabile aumento degli accessi dovuti al picco influenzale abbiamo potenziato l’organico inserendo un medico in più quasi ogni giorno e notte, nonostante la grave mancanza dei medici d’urgenza causata da una programmazione nazionale carente. Il Servizio sanitario nazionale sta affrontando una crisi generale dovuta da un lato a una richiesta sempre più pressante di una popolazione sempre più anziana e fragile e dall’altro dal sottofinanziamento rispetto agli altri paesi europei. Il policlinico Tor Vergata gestisce ogni anno oltre 48.000 accessi, servendo come Pronto soccorso un bacino d’utenza di 800.000 abitanti e come hub della rete per la stroke unit 1.800.000 persone. Ringrazio tutti gli operatori che di fronte alle difficoltà di ogni giorno continuano a svolgere il loro lavoro in maniera ineccepibile e i cittadini che continuano ad affidarsi con fiducia alla loro professionalità”.