La visita del vicepremier della Lega Matteo Salvini al cantiere di Chiomonte per ribadire il sostegno al Tav, con un chiaro “prima si fa e meglio è“, riaccende le tensioni tra i soci di governo che da giorni si scontrano a distanza sull’argomento. Il M5s fa muro, da Luigi Di Maio fino al gruppo in consiglio comunale a Torino, e legge la passeggiata del leader del Carroccio in val di Susa come “l’ennesima provocazione“. “Io a Chiomonte non vado perché lì non è stato scavato ancora un solo centimetro: c’è solo un tunnel geognostico. Per me il cantiere non è un’incompiuta, ma una mai iniziata“, ha replicato per primo Di Maio. “Salvini non è andato a vedere il cantiere del Tav, ma un buco di 5 metri“, ha aggiunto il sottosegretario M5s Manlio Di Stefano, rinforzando il concetto in un tweet: “Basta chiacchiere inutili su un’opera inutile, che non si farà. Punto”. Ancora più dura Valentina Sganga, capogruppo M5s a Torino: “La visita di Salvini a Chiomonte è una inutile provocazione che mette a rischio il governo“. Mentre il premier Giuseppe Conte ha tentato di ridurre lo scontro ricordando che “non c’è solo la Tav”.
Salvini è andato a visitare il cantiere, parole sue, per esprimere “solidarietà alle forze dell’ordine che lo presidiano”: “Si può limitare il progetto”, ha detto, “ma fermare i lavori costa più che finirla”. Ad accoglierlo c’era un gruppo di attivisti No Tav (qui il reportage del Fatto.it dalla Val di Susa), che hanno cercato di forzare il varco e sono stati fermati dalla polizia. In contemporanea la ministra francese ai Trasporti ha visitato il cantiere di Saint-Martin-De-La-Port e garantito che per Parigi si va avanti.
M5s apre sul referendum. Ma ribadisce: “Cantiere Tav? E’ un buco di 5 metri”
Dopo giorni di tensioni, a dare un primo segnale di apertura era stato il ministro M5s per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro parlando della possibilità di fare un referendum: “Non siamo affatto contrari”, ha detto, “se i cittadini chiedono un referendum ben venga. Ma è uno strumento che parte dal basso, non può essere calato dall’alto”. Prima di lui ne aveva parlato il sottosegretario M5s Stefano Buffagni, ma il presidente della Camera Roberto Fico aveva frenato. Poi però le frasi di Salvini da Chiamonte hanno irritato i partner di governo. Luigi Di Maio ha risposto per primo ribadendo che a Chiomonte non va perché “lì non è stato scavato ancora un solo centimetro”. E ha aggiunto: “La spesa del Tav può essere benissimo dirottata sulla metropolitana di Torino o sull’autostrada Asti-Cuneo. Lasciamo i soldi a quel territorio, ma investiamoli per cose prioritarie”. Al ministro dell’Interno direttamente ha invece replicato Di Stefano: “Di quale opera parla? Non esiste nessuna opera in corso. Su questo tema non bisogna fare propaganda elettorale, bisogna dire solamente la verità agli italiani. Noi vogliamo investire i soldi dei cittadini italiani per realizzare opere utili a tutti”.
“Consiglio alla Lega di non strumentalizzare questo tema per mera campagna elettorale. Sono sicura che Salvini abbia visto con i propri occhi, oggi, cosa c’è di un’opera che è diventata oramai leggenda: quasi il nulla”, attacca anche la sottosegreteria al Mef Laura Castelli. Ma è praticamente tutto il M5s a parlare, dai deputati della commissione Ambiente agli europarlamentari, come Ignazio Corrao che dice: “Il Tav non è un’opera prioritaria per il Paese”. I più infastiditi dalla visita di Salvini a Chiomonte sono però sicuramente i consiglieri pentastellati di Torino che in una nota parlano di “ennesima passerella” del ministro “che usa il suo ruolo e le divise delle forze dell’ordine per inutili provocazioni”. “La strada è tracciata. Bisogna pubblicare l’analisi e abrogare leggi e trattati. Nel frattempo i cantieri vanno fermati e comunicato alla Francia che la Tav non si farà”, ribadisce M5s Torino, appoggiata anche da Luca Carabetta, portavoce piemontese, che dichiara: “Una follia sostenere che fermare l’opera sia uno spreco di soldi per i cittadini, visto che non esiste alcuna opera avviata da fermare”.
La ministra francese ai Trasporti: “Siamo impegnati in questo progetto, deve arrivare fino in fondo”
Intanto la data più attesa è quella della pubblicazione dell’analisi costi-benefici. Nei giorni scorsi i media francesi avevano ipotizzato che il documento sarebbe stato consegnato alla ministra Elisabeth Borne prima del 1° febbraio, ma la notizia era stata smentita direttamente dal ministero dei Trasporti italiano. Ieri in compenso è stato lo stesso Toninelli a dire che la diffusione avverrà “entro metà febbraio”, ma che ad ogni modo il primo passaggio sarà il confronto con la Francia e l’Ue, poi la pubblicazione del report. Proprio oggi tra l’altro, in contemporanea alla visita di Salvini sul fronte italiano, la ministra Borne si è presentata al cantiere di Saint-Martin-De-La-Port. “La Francia è veramente impegnata in questo progetto. E’ più di un progetto, è una realizzazione”, ha detto, insistendo sulla “chiara posizione della Francia” per il proseguimento dei lavori: la Torino-Lione deve “arrivare fino in fondo“. “La Francia ha confermato il rispetto degli accordi firmati tra i nostri due Paesi”, ha scritto in un tweet la ministra che, per i media francesi, è “fiduciosa” sulla decisione del governo italiano. Borne ha rifiutato di indicare tempi e scadenze. Ha solo ricordato che bisogna rispettare il calendario per non perdere i finanziamenti dell’Unione europea e che “per realizzare il tunnel bisogna essere in due“.
Salvini al cantiere di Chiomonte: “Si può limare progetto, ma fermare l’opera costa di più che finirla”
La visita di Salvini al cantiere di Chiomonte era in programma da circa una settimana. Al suo arrivo si sono registrate alcune tensioni tra polizia e manifestanti No Tav. Alcune decine di attivisti del Movimento che si oppone alla realizzazione della nuova ferrovia ad Alta Velocità si sono radunate nei pressi della centrale. Sul posto la polizia in assetto antisommossa ha reagito ad alcune provocazioni con le manganellata. Nella zona era in corso una abbondante nevicata. “Qui non ci sono ultrà del sì o del no“, ha detto Salvini dopo aver ribadito che secondo lui l’opera va terminata il prima possibile. “Se tornare indietro costa come andare avanti, io sono per andare avanti“, ha continuato. “E’ un governo che tiene all’ambiente, che vuole ripulire l’aria e togliere i tir dalle autostrade? Bene, quest’opera lo fa ed io penso sia meglio avere meno inquinamento, meno auto in giro e più treni. Si stanno facendo tanti tunnel nelle Alpi. Tutti stanno andando avanti, noi saremmo gli unici che si fermano”.
Per Salvini, è vero che il piano può essere rivisto, ma la Lega non vuole mediare sul fatto che comunque l’opera venga portata a termine. “I 5 stelle hanno ragione perché il progetto è partito probabilmente sovrastimato, si può controllare, si può rivedere, limare, ma ci sono 25 km di tunnel scavati sotto la montagna, ritengo sia più utile spendere i soldi per finirla. Sospendere l’opera e riempire i buchi aperti costa di più che finire l’opera”. Ma, ha ricordato, “il contratto di governo è chiaro. A occhio si può risparmiare almeno un miliardo di euro, da reinvestire sulla metro di Torino o per il sostegno ai comuni interessati dall’opera”.
Salvini per l’occasione ha scelto di indossare la “giacca della polizia“, “sperando che nessuno si offenda dalle parti di Saviano e Fazio”: “Ho deciso di farlo per ricordare che per presidiare l’opera abbiamo impiegato decine di migliaia di uomini delle forze dell’ordine per un costo di 63 milioni di euro che hanno pagato gli italiani, con quasi 400 feriti”. Quindi su chi contesta l’opera ha detto: “Uno può essere favorevole o contrario ma lo fa a volto scoperto e senza lanciare molotov. Se qualcuno vuole discutere di come ridimensionare e rivedere l’opera si può discutere e i tavoli sono sempre aperti. Se qualcuno va in giro a volto coperto e con i bastoni non è un No Tav ma un cretino”.
Politica
Tav, Salvini a Chiomonte: “Prima si fa e meglio è”. Muro M5s: “Basta chiacchiere, opera inutile e un cantiere non c’è”
Il ministro dell'Interno in Val di Susa in sostegno della Grande opera: "Si può limare il piano, ma costa più fermarla che terminarla". I Cinquestelle di Torino: "Provocazione che mette a rischio il governo". Fraccaro non chiude a un referendum "dal basso", ma da Di Maio a Di Stefano, c'è irritazione per la "passarella" di Salvini. Intanto la titolare dei Trasporti francese dice: "Questo progetto che deve arrivare fino in fondo"
La visita del vicepremier della Lega Matteo Salvini al cantiere di Chiomonte per ribadire il sostegno al Tav, con un chiaro “prima si fa e meglio è“, riaccende le tensioni tra i soci di governo che da giorni si scontrano a distanza sull’argomento. Il M5s fa muro, da Luigi Di Maio fino al gruppo in consiglio comunale a Torino, e legge la passeggiata del leader del Carroccio in val di Susa come “l’ennesima provocazione“. “Io a Chiomonte non vado perché lì non è stato scavato ancora un solo centimetro: c’è solo un tunnel geognostico. Per me il cantiere non è un’incompiuta, ma una mai iniziata“, ha replicato per primo Di Maio. “Salvini non è andato a vedere il cantiere del Tav, ma un buco di 5 metri“, ha aggiunto il sottosegretario M5s Manlio Di Stefano, rinforzando il concetto in un tweet: “Basta chiacchiere inutili su un’opera inutile, che non si farà. Punto”. Ancora più dura Valentina Sganga, capogruppo M5s a Torino: “La visita di Salvini a Chiomonte è una inutile provocazione che mette a rischio il governo“. Mentre il premier Giuseppe Conte ha tentato di ridurre lo scontro ricordando che “non c’è solo la Tav”.
Salvini è andato a visitare il cantiere, parole sue, per esprimere “solidarietà alle forze dell’ordine che lo presidiano”: “Si può limitare il progetto”, ha detto, “ma fermare i lavori costa più che finirla”. Ad accoglierlo c’era un gruppo di attivisti No Tav (qui il reportage del Fatto.it dalla Val di Susa), che hanno cercato di forzare il varco e sono stati fermati dalla polizia. In contemporanea la ministra francese ai Trasporti ha visitato il cantiere di Saint-Martin-De-La-Port e garantito che per Parigi si va avanti.
M5s apre sul referendum. Ma ribadisce: “Cantiere Tav? E’ un buco di 5 metri”
Dopo giorni di tensioni, a dare un primo segnale di apertura era stato il ministro M5s per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro parlando della possibilità di fare un referendum: “Non siamo affatto contrari”, ha detto, “se i cittadini chiedono un referendum ben venga. Ma è uno strumento che parte dal basso, non può essere calato dall’alto”. Prima di lui ne aveva parlato il sottosegretario M5s Stefano Buffagni, ma il presidente della Camera Roberto Fico aveva frenato. Poi però le frasi di Salvini da Chiamonte hanno irritato i partner di governo. Luigi Di Maio ha risposto per primo ribadendo che a Chiomonte non va perché “lì non è stato scavato ancora un solo centimetro”. E ha aggiunto: “La spesa del Tav può essere benissimo dirottata sulla metropolitana di Torino o sull’autostrada Asti-Cuneo. Lasciamo i soldi a quel territorio, ma investiamoli per cose prioritarie”. Al ministro dell’Interno direttamente ha invece replicato Di Stefano: “Di quale opera parla? Non esiste nessuna opera in corso. Su questo tema non bisogna fare propaganda elettorale, bisogna dire solamente la verità agli italiani. Noi vogliamo investire i soldi dei cittadini italiani per realizzare opere utili a tutti”.
“Consiglio alla Lega di non strumentalizzare questo tema per mera campagna elettorale. Sono sicura che Salvini abbia visto con i propri occhi, oggi, cosa c’è di un’opera che è diventata oramai leggenda: quasi il nulla”, attacca anche la sottosegreteria al Mef Laura Castelli. Ma è praticamente tutto il M5s a parlare, dai deputati della commissione Ambiente agli europarlamentari, come Ignazio Corrao che dice: “Il Tav non è un’opera prioritaria per il Paese”. I più infastiditi dalla visita di Salvini a Chiomonte sono però sicuramente i consiglieri pentastellati di Torino che in una nota parlano di “ennesima passerella” del ministro “che usa il suo ruolo e le divise delle forze dell’ordine per inutili provocazioni”. “La strada è tracciata. Bisogna pubblicare l’analisi e abrogare leggi e trattati. Nel frattempo i cantieri vanno fermati e comunicato alla Francia che la Tav non si farà”, ribadisce M5s Torino, appoggiata anche da Luca Carabetta, portavoce piemontese, che dichiara: “Una follia sostenere che fermare l’opera sia uno spreco di soldi per i cittadini, visto che non esiste alcuna opera avviata da fermare”.
La ministra francese ai Trasporti: “Siamo impegnati in questo progetto, deve arrivare fino in fondo”
Intanto la data più attesa è quella della pubblicazione dell’analisi costi-benefici. Nei giorni scorsi i media francesi avevano ipotizzato che il documento sarebbe stato consegnato alla ministra Elisabeth Borne prima del 1° febbraio, ma la notizia era stata smentita direttamente dal ministero dei Trasporti italiano. Ieri in compenso è stato lo stesso Toninelli a dire che la diffusione avverrà “entro metà febbraio”, ma che ad ogni modo il primo passaggio sarà il confronto con la Francia e l’Ue, poi la pubblicazione del report. Proprio oggi tra l’altro, in contemporanea alla visita di Salvini sul fronte italiano, la ministra Borne si è presentata al cantiere di Saint-Martin-De-La-Port. “La Francia è veramente impegnata in questo progetto. E’ più di un progetto, è una realizzazione”, ha detto, insistendo sulla “chiara posizione della Francia” per il proseguimento dei lavori: la Torino-Lione deve “arrivare fino in fondo“. “La Francia ha confermato il rispetto degli accordi firmati tra i nostri due Paesi”, ha scritto in un tweet la ministra che, per i media francesi, è “fiduciosa” sulla decisione del governo italiano. Borne ha rifiutato di indicare tempi e scadenze. Ha solo ricordato che bisogna rispettare il calendario per non perdere i finanziamenti dell’Unione europea e che “per realizzare il tunnel bisogna essere in due“.
Salvini al cantiere di Chiomonte: “Si può limare progetto, ma fermare l’opera costa di più che finirla”
La visita di Salvini al cantiere di Chiomonte era in programma da circa una settimana. Al suo arrivo si sono registrate alcune tensioni tra polizia e manifestanti No Tav. Alcune decine di attivisti del Movimento che si oppone alla realizzazione della nuova ferrovia ad Alta Velocità si sono radunate nei pressi della centrale. Sul posto la polizia in assetto antisommossa ha reagito ad alcune provocazioni con le manganellata. Nella zona era in corso una abbondante nevicata. “Qui non ci sono ultrà del sì o del no“, ha detto Salvini dopo aver ribadito che secondo lui l’opera va terminata il prima possibile. “Se tornare indietro costa come andare avanti, io sono per andare avanti“, ha continuato. “E’ un governo che tiene all’ambiente, che vuole ripulire l’aria e togliere i tir dalle autostrade? Bene, quest’opera lo fa ed io penso sia meglio avere meno inquinamento, meno auto in giro e più treni. Si stanno facendo tanti tunnel nelle Alpi. Tutti stanno andando avanti, noi saremmo gli unici che si fermano”.
Per Salvini, è vero che il piano può essere rivisto, ma la Lega non vuole mediare sul fatto che comunque l’opera venga portata a termine. “I 5 stelle hanno ragione perché il progetto è partito probabilmente sovrastimato, si può controllare, si può rivedere, limare, ma ci sono 25 km di tunnel scavati sotto la montagna, ritengo sia più utile spendere i soldi per finirla. Sospendere l’opera e riempire i buchi aperti costa di più che finire l’opera”. Ma, ha ricordato, “il contratto di governo è chiaro. A occhio si può risparmiare almeno un miliardo di euro, da reinvestire sulla metro di Torino o per il sostegno ai comuni interessati dall’opera”.
Salvini per l’occasione ha scelto di indossare la “giacca della polizia“, “sperando che nessuno si offenda dalle parti di Saviano e Fazio”: “Ho deciso di farlo per ricordare che per presidiare l’opera abbiamo impiegato decine di migliaia di uomini delle forze dell’ordine per un costo di 63 milioni di euro che hanno pagato gli italiani, con quasi 400 feriti”. Quindi su chi contesta l’opera ha detto: “Uno può essere favorevole o contrario ma lo fa a volto scoperto e senza lanciare molotov. Se qualcuno vuole discutere di come ridimensionare e rivedere l’opera si può discutere e i tavoli sono sempre aperti. Se qualcuno va in giro a volto coperto e con i bastoni non è un No Tav ma un cretino”.
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Roma, 4 feb. (Adnkronos) - Disagi in vista oggi in Lombardia per chi si sposta in treno. Dalle 3 di mercoledì 5 febbraio 2025 alle 2 di giovedì 6 il sindacato Orsa ha proclamato una giornata di sciopero che potrà generare ripercussioni al servizio Regionale, Suburbano, Aeroportuale e la Lunga Percorrenza di Trenord. Viaggeranno i treni con partenza prevista dopo le 6 e dopo le 18, con arrivo previsto entro le 9 ed entro le 21.
Nel caso di cancellazione dei treni del servizio aeroportuale, saranno istituiti bus senza fermate intermedie tra: Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto per il Malpensa Express. Da Milano Cadorna gli autobus partiranno da via Paleocapa 1. Stabio e Malpensa Aeroporto per il collegamento aeroportuale S50 Malpensa Aeroporto – Stabio.
Disagi in vista anche per chi viaggia in aereo con lo sciopero del personale delle aziende di handling associate a Assohandlers indetto dalla Flai Trasporti e Servizi.
Cagliari, 04 feb. - (Adnkronos) - È morto il principe Karim Aga Khan, fu lui il 14 marzo del 1962 a fondare il Consorzio Costa Smeralda e portare al centro del mondo un angolo di Sardegna. "Non abbiamo parole. Solo una: grazie", è il commento ufficiale del Consorzio. L'annuncio ufficiale della scomparsa arriva dall'Aga Khan Development Network. "Sua Altezza il principe Karim Al-Hussaini, Aga Khan IV, 49° Imam ereditario dei musulmani sciiti ismailiti e diretto discendente del profeta Maometto (pace sia con lui), è deceduto pacificamente a Lisbona il 4 febbraio 2025, all'età di 88 anni, circondato dalla sua famiglia". A breve è previsto l'annuncio del suo successore.
"I leader e lo staff dell'Aga Khan Development Network porgono le nostre condoglianze alla famiglia di Sua Altezza e alla comunità ismailita di tutto il mondo - si legge in una nota -. Mentre onoriamo l'eredità del nostro fondatore, il principe Karim Aga Khan, continuiamo a lavorare con i nostri partner per migliorare la qualità della vita degli individui e delle comunità in tutto il mondo, come lui desiderava, indipendentemente dalle loro appartenenze religiose o origini".
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - "La presidente del Consiglio riferisca in Parlamento sulla vicenda Almasri. Prima lo farà, prima potrà occuparsi dei gravi problemi del Paese e tentare qualche soluzione alla crisi industriale, al Pil che ristagna, alla sanità ormai alla deriva. Perda meno tempo nella comunicazione social e ne trovi per cose più gravi e urgenti. Chi la segue nei suoi video e poi legge la bolletta della luce e del gas comincia a chiedersi come mai tanta distanza fra la realtà e la rappresentazione che ne dà Meloni. Sulla vicenda Almasri ci metta la faccia, ma in Parlamento e non su X o Instagram. Solo così potrà chiudere una vicenda gestita male e conclusa peggio". Lo dice Daniela Ruffino di Azione.
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - Fdi e Lega all'attacco del Pd sull'inchiesta campana sul favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che vede coinvolto il tesoriere regionale dem, Nicola Salvati, già sospeso ieri dal partito. "Siamo sconcertati da queste notizie che coinvolgono i 'buoni e generosi' del Pd. Se le accuse fossero confermate sarebbe gravissimo", attacca direttamente Matteo Salvini via social. Anche la premier Giorgia Meloni dedica un post alla vicenda sottolineando come l'inchiesta campana confermi "ancora una volta quanto denunciato dal Governo: per anni, la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli". La premier garantisce: "Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità".
Non tarda la replica dei dem che, dopo aver sospeso ieri Salvati, oggi hanno incaricato il tesoriere nazionale del Pd, Michele Fina, di assumere la gestione della tesoreria regionale. "Quanto al merito della vicenda, oltre ad averlo rimosso dall'incarico di tesoriere, dopo un secondo lo abbiamo immediatamente sospeso in via cautelare dall'anagrafe degli iscritti del Pd -sottolinea lo stesso Fina-. E' giusto il caso di osservare che una ministra della Repubblica, rinviata a giudizio per falso in bilancio e sotto indagine per truffa ai danni dello Stato, siede ancora tranquillamente al suo posto. Prego di notare le differenze".
Nella vicenda intervengono anche i 5 Stelle. Il capogruppo Riccardo Ricciardi va giù duro: "Per qualsiasi percorso di alleanza, nazionale o territoriale, ci vuole la massima intransigenza. Ci auguriamo che chi vuole sottoscrivere un accordo con i 5 stelle faccia una pulizia totale in casa propria". Una 'pulizia' che in Campania la stessa Elly Schlein ha come obiettivo. Giuseppe Conte ricorda come "l'etica pubblica è fondamentale" per i 5 Stelle ma è su Meloni che il leader M5S batte, anche su questa vicenda. E a stretto giro ribatte via social al post della premier. "Non posso crederci: Meloni, davvero hai fatto un post per denunciare che l’'immigrazione non può essere lasciata in balia della criminalità'? Cioè tu scappi dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché hai rimpatriato con volo di Stato un boia, con accuse di stupri di bambini, al centro dei traffici di migranti e oggi te ne esci con un post così? Ma davvero ti sei convinta che noi italiani siamo tutti idioti a eccezione di te, tua sorella e dei tuoi stretti sodali? Per farti tornare alla realtà ti allego due immagini: in una il criminale Almasri che scende dal volo di Stato, nell'altra una notizia di qualche mese fa dai comuni d'Italia".
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni continua a fuggire dal parlamento preferendo parlare continuamente sui social, quasi fosse una influencer e non la Presidente del Consiglio. Manda i due ministri, Nordio e Piantedosi, che avevano fatto saltare la precedente informativa con una motivazione menzognera: siccome c'era il segreto istruttorio e per rispetto delle indagini, non avrebbero potuto partecipare. Mentivano sapendo di mentire". Così Angelo Bonelli, parlamentare di AVS e portavoce di Europa Verde.
"Perché la Legge Costituzionale n°1 del 16 gennaio 1989, all'articolo 6, stabilisce in modo inequivocabile che il procuratore invia la denuncia al tribunale dei ministri senza svolgere alcuna indagine. È quindi evidente che gli interessati sapevano che non ci sono indagini e che non c'è alcun segreto istruttorio da rispettare. Infatti, domani i ministri Piantedosi e Nordio si presentano a Montecitorio per l'informativa. Si presentano per non far venire la premier Meloni: colei che ha accusato l'opposizione, in particolar modo Alleanza Verdi e Sinistra, di essere amici dei trafficanti di esseri umani".
"Ora l'Italia e l'opinione pubblica internazionale hanno la prova che lei è amica e complice dei trafficanti di esseri umani. Giorgia Meloni venga in Aula a spiegare perché! È ora di farla finita con il complottismo e il vittimismo da propaganda di Giorgia Meloni, che sparge sui social e nelle trasmissioni televisive amiche", conclude Bonelli.
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Sono in corso i lavori per la costruzione del nuovo Terminal Donato Bramante che, ci auguriamo, sarà pronto entro la seconda parte del 2025. Sarà una struttura completamente green che migliorerà l’esperienza dei crocieristi che vengono qui a Civitavecchia. Abbiamo inoltre completato l’impianto fotovoltaico del Terminal Vespucci, che quindi sarà interamente alimentato da energia rinnovabile. Stiamo lavorando sul rinnovamento del design del Terminal 10 per poi trasferirlo al 18 e che sarà dedicato alle navi boutique, a conferma della vocazione di Civitavecchia come hub europeo principale per questo genere di imbarcazioni". Ad affermarlo è John Portelli, Direttore Generale della Roma Cruise Terminal (Rct) alla conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – illustrando i molteplici interventi infrastrutturali che stanno rendendo il porto di Civitavecchia sempre più funzionale ed ecosostenibile.
"Ma ci sono altri progetti importanti che vedono il ripensamento di tutta l’area portuale di Civitavecchia – continua Portelli -, i nuovi varchi che saranno inaugurati nel 2025, il ponte che collegherà questa parte del porto con le banchine delle crociere. E poi, le nuove bitte di 300 tonnellate che sono piuttosto rare nei porti italiani e che sono fondamentali per dare flessibilità agli ormeggi, specialmente per le grandi navi che si fermano nel porto di Civitavecchia".
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Dopo aver superato la soglia dei 3 milioni di turisti in transito nel porto di Civitavecchia, l’anno scorso, traguardo mai raggiunto da nessun porto in Italia, oggi celebriamo il risultato di 3.459.000, un risultato importantissimo e straordinario, non solo su base nazionale, ma europeo e mondiale, visto che siamo secondi – e, ormai, di poco – solo a Barcellona, e contiamo di superarla in un paio d’anni, posizionandoci ormai tra i primi sei porti crocieristici al mondo". Ad affermarlo è Pino Musolino, Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, in occasione della conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – per illustrare i dati delle crociere del 2024 e le prospettive di sviluppo del traffico crocieristico.
"Un altro dato importante – continua Musolino – riguarda anche l’effetto che le crociere turnaround, cioè che partono e arrivano a Civitavecchia hanno prodotto sui servizi di ricettività della città. Il 79% degli operatori di bed and breakfast o di alberghi dichiara che senza le crociere il loro lavoro sarebbe fortemente penalizzato. Parliamo di ristoranti, parcheggi fuori dal porto un’industria che produce tanto lavoro in molti settori”. Un indotto che non favorisce solo Civitavecchia, ma di cui beneficia, ovviamente, oltre alla città di Roma, meta di riferimento per i turisti delle crociere, anche tutto il territorio laziale. “In questi anni, siamo riusciti a mandare oltre 20.000 persone in località come Viterbo e Bomarzo", conclude il Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale.