“Prima è toccato ad Andreotti, poi a Craxi, poi a Berlusconi, ora a Salvini”. Questo il pensiero e le parole dei militanti della Lega, che tra ieri e oggi si stanno recando ai gazebo in quasi 2000 piazze italiane per raccogliere le firme a favore del ministro degli Interni nella vicenda della Diciotti e dell’autorizzazione a procedere su cui si dovrà esprimere il Senato. La paura è che “i magistrati sono tutti di sinistra e che finirebbe male” e c’è la convinzione che “un ministro non possa farsi dettare la linea da un giudice”. Quindi i sostenitori di Salvini sono compatti: niente processo. Anche perché, sostiene qualcuno, i migranti “sono tutti ragazzoni alti un metro e novanta e non c’è stato nessun sequestro”.

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Salvini gioca (come Berlusconi) la carta del perseguitato: “Sono il ministro più denunciato e indagato della storia”

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Poliziotti in divisa a banchetto pro-Salvini la questura di Ascoli apre un’inchiesta. Polemica: “Foto da Paese autoritario”

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