Udienza fissata il 17 giugno. Il giudice monocratico Flora Cistulli ha accolto la richiesta della difesa dell'ex premier, con parere favorevole del pm Eugenia Pontassuglia, e della parte civile, la presidenza del Consiglio dei ministri
È stato rinviato al prossimo 17 giugno il processo nei confronti di Silvio Berlusconi, imputato per induzione a rendere false dichiarazioni all’autorità giudiziaria. Berlusconi è accusato di aver pagato l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini perché mentisse ai pm che indagavano sulle escort. Il giudice monocratico Flora Cistulli ha accolto la richiesta della difesa di Berlusconi, con parere favorevole del pm Eugenia Pontassuglia, e della parte civile, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, rappresentata dall’avvocato Valter Campanile, rinviando il processo a dopo le elezioni Europee.
Nel processo saranno citate tutte le donne accompagnate tra il 2008 e il 2009 dall’imprenditore barese Palazzo Grazioli e Arcore. Nelle liste dei testimoni depositate da accusa e difesa sono comprese – a quanto è dato sapere – le 26 ospiti tra le quali Patrizia D’Addario, Sara Tommasi e Barbara Montereale. Sarà citato lo stesso Tarantini e anche l’ex capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso.
A quanto si apprende, però, accusa e difesa sono d’accordo nell’acquisire i verbali delle loro dichiarazioni, rese nel corso delle indagini preliminari e nel processo escort che si è tenuto a Bari. Fino alla prossima udienza del 17 giugno, che si celebrerà nell’ex sezione distaccata di Modugno (Bari), sono sospesi i termini di prescrizione. Secondo la Procura Berlusconi, all’epoca presidente del Consiglio dei ministri, avrebbe fornito a Tarantini, per il tramite di Valter Lavitola (la cui posizione era già stata stralciata e trasmessa a Napoli), avvocati, un lavoro e centinaia di migliaia di euro in denaro, perché mentisse ai pm che indagavano sulle escort portate nelle residenze dell’ex premier e sulle intenzioni di Tarantini di entrare in affari con Finmeccanica e Protezione civile.