“E’ vero, gli abusi sulle suore sono un problema”. L’ammissione di Papa Francesco arriva durante il volo di ritorno da Abu Dhabi, dove il Pontefice ha celebrato la prima messa pubblica nella penisola araba. Dopo le numerose denunce raccontate dal Fatto Quotidiano, ultima quella di Doris Wagner che ora si batte per la parità di genere all’interno della Chiesa e ha raccontato di essere stata violenta dal sacerdote Hermann Geissler nel 2009, a rompere il tabù è direttamente Bergoglio che sottolinea come nonostante già si intervenga, sospendendo i colpevoli, “bisogna fare di più, sciogliendo le congregazioni religiose in cui è entrata la corruzione, anche sessuale”. E loda gli interventi del suo predecessore Benedetto XVI che “ha avuto il coraggio di fare tante cose in questo campo”.
“Oserei dire che l’umanità non ha maturato: la donna è di seconda classe“, ha detto Francesco rispondendo ai cronisti presenti sull’aereo papale. “Cominciamo da qua, dal problema culturale: poi si arriva ai femminicidi“, ha commentato il Pontefice. “Dentro la Chiesa – ha proseguito – ci sono stati dei chierici che hanno fatto questo, in alcune civiltà in maniera più forte di altre”. “Non è che tutti lo fanno”, ha voluto specificare Bergoglio, ma “ci sono stati sacerdoti, anche vescovi che l’hanno fatto. E credo che si faccia ancora, non è che una volta che ci si accorge poi la cosa finisce“.
“È da tempo che stiamo lavorano a questo – ha aggiunto il Papa – Abbiamo sospeso qualche chierico, mandato via su questo. E anche, non so se è finito il processo, ma anche sciogliere qualche congregazione religiosa femminile che era molto legata a queste cose”. “E’ vero – ha detto ancora – Si deve fare qualcosa di più? Sì. C’è la volontà? Sì. Ma è un cammino che viene dal passato”.
Francesco ha ricordato infatti che “Papa Benedetto ha avuto il coraggio di sciogliere una congregazione femminile, perché c’era entrata la schiavitù delle donne, schiavitù persino sessuale da parte dei chierici e del fondatore. Tante volte il fondatore toglie libertà alle suore, svuota di libertà le suore”.
“Lo voglio dire – ha insistito Bergoglio – Papa Benedetto ha avuto il coraggio di fare tante cose in questo campo. C’è un aneddoto: aveva tutte le carte, tutti i documenti su un’organizzazione religiosa che aveva corruzione al suo interno, economica, sessuale. Ma c’erano dei filtri per cui non poteva arrivare al dunque. Il Papa di allora, con voglia di vedere, ha fatto una riunione. Joseph Ratzinger ci è andato lì con tutte le sue carte. E quando è tornato ha detto al suo segretario: ‘metti la cartella in archivio, ha vinto l’altro partito'”.
“Non dobbiamo scandalizzarci di questo – ha detto Francesco – sono passi di un processo. Ma quando è diventato Papa, la prima cosa che ha fatto ha ripreso le carte dall’archivio e ha ricominciato“. Per il Papa, “il folklore su Benedetto XVI ce lo fa vedere come un buono, un pezzo di pane è più cattivo di lui, è un buono, ma non un debole“. “E’ stato un uomo forte – ha aggiunto – un uomo conseguente con le cose”. “Lui ha cominciato, io voglio andare avanti – ha concluso – Ci sono casi, in alcun congregazioni nuove, e in alcune regione più delle altre. Stiamo lavorando”.