“È come se lo Stato stesse selezionando gli evasori in senso lato, nel senso di sottodichiaranti, per attribuire loro il beneficio dell’abbattimento del dovuto”. Il presidente Inps Tito Boeri ha descritto così, durante l’audizione di lunedì in commissione Lavoro al Senato sul decretone, la “pace fiscale e contributiva” inserita in extremis nella legge di Bilancio. E ha anche annunciato che l’istituto ha bloccato lo stralcio tout court – previsto dal decreto fiscale – delle cartelle sotto i 1000 euro relative a crediti contributivi affidati all’agente della riscossione dal 2000 al 2010: secondo l’Inps i 1000 euro vanno calcolati comprendendo le sanzioni, ma l’istituto è “in attesa di riscontro” dal ministero del Lavoro e fino a quel momento non intende procedere all’annullamento dei crediti.
Tranchant il giudizio sul saldo e stralcio che consente a chi abbia omesso il versamento di imposte o contributi di regolarizzare la propria posizione pagando aliquote variabili tra il 16 e il 35% sul dovuto, senza sanzioni né more, se si trova in “comprovata difficoltà economica” dimostrata dal possesso di un Isee inferiore a 20mila euro. “Quindi viene agevolato nel pagamento di cartelle spesso derivanti da omessa dichiarazione chi risulta avere un basso ISEE, che però è a sua volta costruito in base a dichiarazioni DSU (dichiarazione sostitutiva unica, ndr) fondate in parte su dichiarazioni fiscali precedenti”, si legge nel testo dell’audizione. “In altre parole, chi non dichiara al fisco i propri redditi non li deve dichiarare nemmeno per l’ISEE, che così risulta (ceteris paribus) basso, ed evita di dover pagare quanto dovuto. In presenza di una forte correlazione tra sottodichiarazioni reddituali irpef, sottodichiarazioni DSU ed esistenza di cartelle esattoriali, è come se lo Stato stesse selezionando gli evasori in senso lato, nel senso di sottodichiaranti, per attribuire loro il beneficio dell’abbattimento del quantum dovuto”.
Incrociando i dati degli Avvisi di addebito formati nel periodo 2011-2017 con i dati dell’archivio ISEE e considerando i crediti affidati per il recupero agli Agenti della riscossione, l’Inps calcola che “la norma comporta mediamente una riduzione dell’80% dell’importo dei contributi e delle sanzioni per una platea di circa 700.000 commercianti, artigiani e lavoratori agricoli“.
L’audizione sottolinea che “il saldo a mille euro e il saldo e stralcio, come tutti i condoni rischiano di indebolire la raccolta contributiva, soprattutto in un contesto in cui,
con la pace contributiva, si consente di rimediare ex-post al mancato versamento di contributi. Questo è un vulnus al principio assicurativo che impone che i contributi (o premi assicurativi) vengano versati prima che il rischio si possa materializzare. Per ridurre gli effetti negativi sulla raccolta contributiva di queste norme, bisognerebbe accompagnarle ad una intensificazione delle attività di contrasto all’evasione contributiva“. Ma, “come riconosciuto dalla vostra commissione che ha avviato un’indagine conoscitiva sull’Ispettorato Nazionale del Lavoro, vi sono tuttora molte criticità nel funzionamento dell’ente che dovrebbe coordinare l’attività ispettiva, compresa quella strettamente collegata alla raccolta contributiva”.