Due fratelli italiani, considerati i responsabili del tentato omicidio di due buttafuori senegalesi della discoteca romana Qube, si sono costituiti. È quanto apprende l’Adnkronos, secondo cui i due – 30 e 27 anni – si sentivano braccati e quindi si sono presentati davanti alle forze dell’ordine che li hanno arrestati. Ad entrambi è contestata anche l’aggravante razziale perché avrebbero insultato le vittime con frasi a sfondo razziale.
I fratelli – Gabriele e Danilo Briscese, 30 e 27 anni, con precedenti penali, secondo quanto riporta La Repubblica – tentarono di investire con la loro auto, una Mercedes classe B, i due buttafuori all’esterno della discoteca Qube, in via Portonaccio, nella notte tra il 26 e il 27 gennaio scorso finendo anche contro alcune macchine in sosta per poi proseguire la fuga. Alla base ci sarebbe stato un diverbio legato al diniego dei buttafuori quando i due, visibilmente ubriachi, avevano chiesto di poter entrare in discoteca. A dare l’allarme erano stati alcuni ragazzi che hanno assistito alla scena, immortalata dai video delle telecamere di sicurezza.
I due buttafuori, dopo i soccorsi, erano stati trasportati in ospedale in codice giallo con una prognosi di 10 e 14 giorni. Mentre la polizia locale, dopo ricerche nei vari ospedali della città ha trovato un terzo ferito, ricoverato in codice rosso che si ipotizza sia un passante investito dall’auto in fuga. La macchina utilizzata per quello che gli investigatori ritengono un tentato omicidio era stata individuata il mattino seguente in via Mammucari, in zona Colli Aniene, nello stesso quadrante della città in cui è avvenuto il fatto.