1994 – Andrea Bocelli
Tra scandali, accuse di mazzette, rinvii a giudizio per corruzione, il festival va avanti. Pupo, eliminato nel 1992, rivela che nel 1984 si è comprato il quarto posto acquistando schedine del Totip per 75 milioni. La novità è che la macchina del tempo è stata riparata: nazionalpopolare sì, ancora e sempre, ma almeno non fuori tempo massimo. Si premiamo, insomma, divi del momento: Anna Oxa nel 1989 (Ti lascerò, con Fausto Leali), i Pooh (1990, Uomini soli), Riccardo Cocciante (1991, Se stiamo insieme), il romanino garbatino Luca Barbarossa (1992, Portami a ballare), Enrico Ruggeri (1993, Mistero). Nel 1994, a sorpresa, vincono due non vedenti: Aleandro Baldi fra i big (Non amarmi) e Andrea Bocelli fra i giovani (Il mare calmo della sera). Debutta a Sanremo Enzo Jannacci (Se me lo dicevi prima, 1989; nel 1991 si presenterà con Ute Lemper, nel 1994 con Paolo Rossi). Jovanotti, non più ragazzino scemo e non ancora maestrino del pensiero, va in scena nel 1989 con la ruffiana e perbenista Vasco, Mia Martini porterà al festival due delle sue canzoni più note (Almeno tu nell’universo, 1989, e Gli uomini non cambiano, 1992), Raf Che cosa resterà degli anni ’80 (1989). Rivelazioni: i Tazenda (Spunta la luna dal monte con Pierangelo Bertoli, 1991), Marco Masini con l’enfatica Perché lo fai sulla droga nel 1991 (la ribattezzeranno “Perché ci fai”), Jo Squillo ex punk con Sabrina Salerno (“Siamo donne, oltre le gonne c’è di più”, 1991), Giorgio Faletti non ancora bestsellerista secondo nel 1994 con “minchia signor tenente”. Nel 1993, la sezione giovani incorona l’ultima grande diva del pop italiano emersa da Sanremo, Laura Pausini, la canzone è La solitudine.
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