l festival della canzone italiana sotto i riflettori e dietro le quinte. Breve storia in due puntate, pettegola quanto basta, dell'odiosamata kermesse
1986 – Eros Ramazzotti
Che cosa ci si può aspettare da un festival che nel 1983 quasi neanche si accorge di un capolavoro come Vita spericolata di Vasco Rossi? Che fa lavorare le giurie soltanto per le “giovani promesse” (in gara con una sezione ad hoc dal 1984) mentre per i big si affida al Totip? Pochino, e infatti vincono Al Bano e Romina (Ci sarà, 1984) e i Ricchi e Poveri (Se m’innamoro, 1985). Scossone nel 1986 con la vittoria di Eros Ramazzotti, romano della borgata di Cinecittà, 23 anni: Adesso tu arriva dopo la vittoria del 1984 tra i giovani (Terra promessa) e un buon piazzamento nel 1985 (Una storia importante), incoronando un divo pop da globalizzazione imminente, buono anche per l’export. Per il resto, molto colore e poca sostanza: gli operai dell’Italsider sul palco, il pancione (finto) di Loredana Bertè, la mise da geisha di Patty Pravo, il vedo-non vedo di Anna Oxa, le polemiche sul playback, Fiordaliso che non vuole mica la luna, Mannoia che spiega come si cambia per non morire, Zucchero ultimo con le sue donne (du-du-du) in cerca di guai, Renzo Arbore secondo nell’86 con la goliardata Il clarinetto.