2014 – Arisa
Anni veloci, anni tiepidi. Anni televisivi, anni irrilevanti. C’è un viavai di presentatori (Carrà, Ventura, Bonolis, Chiambretti, Panariello, Baudo, Fazio, Bongiorno, Conti), un alternarsi sul podio di vecchie glorie un po’ sfiatate, nuovi astri non proprio irresistibili, nuovissimi presi in prestito da “Amici” di Maria De Filippi e da “X Factor”. Così nel 2002 vincono i Matia Bazar, nel 2003 Alexia. Nel 2004 che è la seconda edizione meno vista di sempre (38,98% di share) e la più boicottata dai discografici, primo è Marco Masini. Poi, avanti un altro, è il turno di Francesco Renga sposo di Ambra Angiolini (2005), dell’imbarazzate Povia (2006, ma nel 2009 farà di peggio con l’omofoba Luca era gay), del dignitoso Simone Cristicchi (2007), di Giò di Tonno e Lola Ponce (2008, la canzone è di Gianna Nannini e l’edizione è la più disertata di sempre dagli spettatori, solo il 36,56% di share), di Marco Carta (2009) e Valerio Scanu (2010). Breve pausa di qualità con Roberto Vecchioni (2011, ma Chiamami ancora amore non è tra le sue cose migliori: più che altro un premio alla carriera), poi Emma senza i Modà (2012), Marco Mengoni (2013), Arisa (2014) e Il Volo (2015). Resta qualcosa? Pochissimo. Di Vecchioni ho detto, a me vengono in mente soltanto Daniele Silvestri (Salirò, 2002, e la gaglioffa e divertente La paranza, 2007), Alex Britti (7000 caffè, 2003), Sergio Cammariere cugino di Rino Gaetano, che piaceva tanto a Fausto Bertinotti (Tutto quello che un uomo, 2003), la gran voce di Arisa (Controvento, 2014, with a little help from Mauro Pagani). Le infamie in compenso sono molte, una almeno va ricordata ed è la tirata patriottarda Italia amore mio (2010) di Pupo con l’inutile Emanuele Filiberto Savoia Saclà, già testimonial dei sottaceti.
https://www.youtube.com/watch?v=cy-Y-teG04Y
https://www.youtube.com/watch?v=wPrKYs2iDKQ