Dopo l'annuncio del collega Borrometi, è lo stesso cronista in un tweet a confermare che "anche se non ho ancora ricevuto una comunicazione formale è tutto vero. Gli organi preposti dovranno rivalutare la mia situazione e decidere". Dal 15 febbraio sarebbe rimasto senza scorta, nonostante le minacce del clan dei Casalesi. Morra (M5s): "Merita tutela, auspico ripensamento. Ha vinto lo Stato in cui crediamo"
La revoca della scorta al giornalista Sandro Ruotolo è stata sospesa. Dopo l’annuncio di Paolo Borrometi, cronista siciliano che vive anche lui sotto protezione per le minacce subite dalla mafia, la conferma arriva direttamente da un tweet di Ruotolo: “Anche se non ho ricevuto ancora una comunicazione formale è tutto vero. È stata sospesa la revoca della mia scorta. Dal 15 febbraio non sarei stato più protetto. La scorta resta. Gli organi preposti dovranno quindi rivalutare la mia situazione e decidere di conseguenza”, ha spiegato il giornalista.
Ad anticipare Ruotolo era stato il suo collega Borrometi, parlando con i cronisti a margine della cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria di Palermo, concessagli dal sindaco Leoluca Orlando. “Posso darvi una buona notizia: ho sentito qualche minuto fa Sandro e mi ha detto che gli è stata comunicata la revoca della sospensione della scorta. Continuerà a essere protetto dallo Stato”, ha detto Borrometi, come riporta l’agenzia Dire.
Anche se non ho ricevuto ancora una comunicazione formale e tutto vero. È stata sospesa la revoca della mia #scorta. Dal 15 febbraio non sarei stato più protetto. La #scorta resta. Gli organi preposti dovranno quindi rivalutare la mia situazione e decidere di conseguenza.
— sandro ruotolo (@sruotolo1) February 5, 2019
Dal 15 febbraio Ruotolo, ora nella squadra di Fanpage.it e già inviato di Michele Santoro, sarebbe rimasto senza scorta. Revocato anche il quarto livello di protezione – agente e auto non blindata – che dal maggio scorso era stato disposto per il giornalista che Michele Zagaria vorrebbe ‘squartare vivo’, parole del boss del clan dei Casalesi intercettate in un colloquio in carcere a Milano nel 2014.
“Ruotolo merita tutela nella misura in cui i criteri che sono fissati determinano che chi è stato oggetto di minacce da parte di soggetti di cui i sodali sono ancora in piena attività merita tutela. Per cui, giacché gli Zagaria, i quali sono stati in qualche modo coinvolti in un’operazione che ha visto, fra gli altri, l’arresto dell’ex sindaco di Capua, sono tuttora soggetti criminalmente rilevanti, io mi chiedo se sia stata la scelta giusta toglierli la scorta”, ha detto il senatore Nicola Morra, del M5s, presidente della Commissione Parlamentare Antimafia. “Sono anche convinto – ha aggiunto Morra – che, a breve, potrebbe esserci un ripensamento, questo è quello che auspico. Stiamo facendo le nostre valutazioni e chi di dovere è stato già informato”. “Ho sentito Ruotolo, ha vinto lo Stato in cui crediamo, la vinto lo Stato che non viene meno ai suoi doveri e che protegge chi indaga sulla mafia”.
Luigi Di Maio lunedì aveva definito la decisione “assurda“ e specificato che “se è stata fatta una scelta imprudente, Ruotolo merita la scorta perché lui è uno di quei giornalisti di questa terra che si è battuto nella lotta alla criminalità organizzata e alla camorra“. Sulla stessa linea le parole di Roberto Fico che domenica a Che tempo che fa aveva sottolineato che “lo Stato deve essere vicino ai giornalisti e tutti i cittadini che parlano e scrivono di mafia, denunciano la mafia e i mafiosi“.