“Provvedimento inutile e dannoso”. Questo il tweet con cui il ministro Gian Marco Centinaio ha commentato la proposta sul ticket d’ingresso a Venezia. “Vogliamo diventare un paese turistarepellente?”, si chiede il ministro leghista, titolare delle Politiche agricole e del Turismo. La proposta di delibera comunale sul regolamento per l’istituzione e la disciplina del contributo di accesso a Venezia è stata presentata ieri dal sindaco Luigi Brugnaro e già approvata dalla Giunta. La Lega fa parte della maggioranza che sostiene Brugnaro ed è presente anche in giunta.
La misura del Comune prevede un sistema “a bollini” che si basa su valori crescenti per regolare gli ingressi in base al flusso turistico previsto: 6 euro per l’ingresso nella città lagunare nei giorni ordinari, 8 euro in quelli definiti da bollino rosso e 10 in quelli da bollino nero. Fino al 31 dicembre, però, la quota sarà di 3 euro per tutti. Una tassa sul turismo, quella inserita nel maxiemendamento alla legge di bilancio lo scorso dicembre, pensata per garantire un contributo alla città d’arte, visti l’enorme afflusso di visitatori. Dal 2022, inoltre, la prenotazione per accedere alla città sarà resa obbligatoria.
https://t.co/7c2Aoh7zz3 dopo FRITTOLE …. VENEZIA. La tassa d’ingresso a Venezia mi ricorda tanto: non ci resta che piangere… @ENIT_italia @Mipaaft_ @albcrepaldi @AlexPriante @PalmucciGiorgio @StefanoCrugnola @FedericoCaner
— Gian Marco Centinaio (@giamma71) 5 febbraio 2019
Un provvedimento che non ha raccolto il favore del ministro del Turismo, che sempre su Twitter ha postato il video di Roberto Benigni e Massimo Troisi al momento del passaggio alla dogana nel film Non ci resta che piangere, scrivendo: “Dopo FRITTOLE …. VENEZIA. La tassa d’ingresso a Venezia mi ricorda tanto: non ci resta che piangere…”.