Dalla Commissione è arrivato lo stop alla concentrazione due giganti dell'industria ferroviaria tedesca e francese. Il ministro transalpino Le Maire parla di "un errore" che "favorirà gli interessi di Pechino". La replica della commissaria Vestager: "In questi settori i cinesi non ci sono" e "non li vediamo arrivare"
Niente fusione tra la francese Alstom e la tedesca Siemens, perché “avrebbe influenzato la concorrenza nei mercati dei sistemi di segnalamento ferroviario e dei treni ad alta velocità”. Dalla Commissione Ue è arrivato lo stop al progetto dei due giganti dell’industria ferroviaria. Una notizia attesa che a Parigi e Berlino è stata mal digerita: “un errore” che “favorirà gli interessi” della Cina, ha detto il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire. Lo stesso concetto che il suo collega tedesco Peter Altmaier aveva ribadito qualche giorno fa al Bundestag. Oggi il portavoce di Angela Merkel ha parlato di “rammarico” per la decisione. Mentre da Bruxelles la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager ha respinto le critiche di Francia e Germania: “I cinesi non sono da nessuna parte” e “non li vediamo arrivare” in Europa nei settori di metro, treni ad alta velocità e sistemi di segnalazione.
La decisione della Commissione Ue – “Siemens e Alstom sono punte di diamante dell’industria ferroviaria. In assenza di azioni correttive, questa fusione avrebbe portato a prezzi più elevati per i sistemi di segnalazione che garantiscono la sicurezza dei passeggeri e per le generazioni future di treni ad altissima velocità”, ha spiegato Vestager. La Commissione inoltre ha vietato la concentrazione perché “le parti non erano disposte a rimediare ai problemi di concorrenza significativi che abbiamo identificato”.
L’operazione avrebbe permesso a Siemens e Alstom di mettere in comune le loro attività in una nuova società controllata esclusivamente da Siemens. La fusione avrebbe riunito i due maggiori fornitori di vari tipi di sistemi sistemi di segnalazione per ferrovie e metropolitane, nonché di materiale rotabile in Europa. “Avrebbe creato l’indiscusso leader di mercato“, scrive Bruxelles in una nota. Durante la sua indagine approfondita, la Commissione ha ricevuto una serie di reclami da parte di clienti, concorrenti, associazioni professionali e sindacati. Ha anche ricevuto commenti negativi di diverse autorità nazionali garanti della concorrenza nello Spazio economico europeo.
Le reazioni di Francia e Germania – “Mi rammarico profondamente perché lo ritengo un errore economico“, “un errore politico” che “indebolisce l’Europa”, ha commentato il ministro francese Le Maire. “Il ruolo della Commissione europea, delle istituzioni europee – ha proseguito – è di difendere gli interessi economici e industriali europei”. Questa decisione, ha detto ancora Le Maire, “impedisce ad Alstom e Siemens, i due campioni della segnaletica e delle ferrovie, di fondersi per avere lo stesso peso del grande campione dell’industria cinese“. Per il ministro francese, in Europa ci sono “regole obsolete che bisogna riformare”. Di “rammarico” parla anche Steffen Seibert, portavoce della cancelliera Merkel. L’Europa deve avere interesse che ci siano “campioni” nazionali ed europei in grado di sostenere la concorrenza con la Cina o gli Usa, aveva sostenuto solo qualche giorno il ministro dell’economia Altmaier.
La replica della commissaria Verstager – “Mai nessun fornitore cinese ha partecipato ad appalti pubblici per treni e metro in Europa né è verosimile che accada nel prossimo futuro”, ha replicato la commissaria Verstager, ricordando che la società cinese Crcc è attiva per oltre il 90% solo in Cina e che per operare nel settore della segnalazione “nell’Ue è molto difficile ottenere l’autorizzazione” per operatori di Paesi terzi. “Una società non può essere competitiva all’estero se non lo è per prima a casa sua”, ha quindi sottolineato Vestager in merito alle critiche di aver impedito la creazione di un “campione europeo” bocciando la fusione Alstom-Siemens.
La nota pubblicata da Siemens – “Siemens e Alstom si rammaricano che i rimedi offerte, compresi i recenti miglioramenti, siano stati giudicati insufficienti dalla Commissione europea”. Lo si legge in una nota pubblicata da Siemens sul suo sito. “I rimedi erano di ampia portata e rispondevano a tutte le preoccupazioni sollevate dalla Commissione per quanto riguarda i segnalatori e i treni ad altissima velocità”, sostiene l’azienda tedesca, “inoltre, un certo numero di attori europei credibili e affermati hanno espresso forte interesse per il pacchetto di misure correttive, confermando così pienamente la sua redditività“. In più, continua la nota, l’operazione avrebbe “permesso la creazione di un player europeo in grado di confrontarsi con la crescente concorrenza delle società non-Ue”.