Intanto sui social esplode la polemica dell'artista Alessandro D'Aquilia. "Sanremo 2019 plagia i miei Ritratti senza Volto. Grazie ai tanti che me lo stanno segnalando, io come ogni anno non lo vedrò", scrive sui social, riferendosi alle grafiche di presentazione con gli artisti stilizzati
Alle 20.47 va in onda la sigla dell’eurovisione. Il segnale è chiaro: Sanremo 2019 è iniziato. “Voglio andar viaaa“, cantano Claudio Baglioni, Claudio Bisio e Virginia Raffaele sopra a una pedana. Lo penseranno pure alcuni telespettatori? Forse. Poi il trio scende la scalinata in religioso silenzio e l’emozione è palpabile. Le prime parole sono del dittatore Baglioni: “Ho il piacere e l’onore di presentare i miei due co-piloti”.
LA GARA – Inizia la gara, ma prima i conduttori salutano una personalità importante seduta in prima prima fila. Il sindaco di Sanremo? Il direttore di Rai1? No, Valeria Marini. All’urlo di “Sei bellissimoooo, sìììì” arriva Francesco Renga, il primo in gara. Sembra un autoplagio, lui canta sempre quello che ci si aspetta da Renga: le sue canzoni sono sempre uguali, tanto che ci si chiede – ironizzando – se avrà rispettato la percentuale di campionamenti consentiti. Lui, comunque, è sempre bravo.
Vedere Livio Cori e Nino D’Angelo insieme, invece, è alquanto straniante. Il pezzo è chiaramente costruito sul rapper napoletano, sui cui aleggia il mistero di Liberato (“è lui o non è lui” è il tormentone di questo Festival). D’Angelo cerca di stargli dietro, ma sono evidentemente delle sonorità a lui non congeniali. Per ora sono bocciati. Tutt’altro discorso per Nek. Lui arriva e convince: una ballatona elettropop, che spaccherà in radio.
Intanto cresce il malcontento per il pessimo audio di questo inizio. “Sarò io sordo, ma l’audio è pessimo. Ho capito tre parole su due canzoni”, scrivono su Twitter. E c’è chi gioca sull’ironia: “Perché a sistemare l’audio dei cantanti di Sanremo non chiamano quello che ha fatto gli spot di Adrian?”. Qualcun altro sottolinea l’audio “peggiore di quello dei collegamenti dall’Honduras per l’Isola dei Famosi”. Iniziamo bene, dai.
Claudio Baglioni omaggia Fabrizio Frizzi, nel giorno del suo compleanno. “Gli sarebbe piaciuto presentare Sanremo, lo scorso anno ci avevo anche pensato e lo avrebbe meritato. Fabrizio Frizzi oggi avrebbe compiuto 61 anni. Oggi è il 5 febbraio e per la prima volta lui non c’è. Fabrizio era un grande: ricordo il suo curioso, bizzarro e ingenuo sorriso. Ci piace ricordarlo così, con questo sorriso e con le braccia aperte, proprio come Modugno quando canta volare”. Bel momento.
Intanto sui social esplode la polemica dell’artista Alessandro D’Aquilia. “Sanremo 2019 plagia i miei Ritratti senza Volto. Grazie ai tanti che me lo stanno segnalando, io come ogni anno non lo vedrò”, scrive sui social, riferendosi alle grafiche di presentazione con gli artisti stilizzati. D’Aquilia propone di boicottare il Festival con gli hashtag #boicottaSanremo, #plageRAI e #futurismoinRai.
La Raffaele prende in giro Baglioni e la sua età. “Chi è che ti aggiorna a te? Chi ti fa da ponte con la gioventù? Con l’indie, la trap… sai cos’è la dap?”, e gli insegna la mossa di danza. Virginia ci prova ma le prime impressioni su di lei non sono troppo positive: fortissima con le imitazioni, quanto deboluccia con i monologhi fatti con il suo volto. Per ora non spicca ed è un vero peccato.
Arisa fa due canzoni in una. Prima intensa, poi strampalata. Forse non è la sua canzone migliore, ma quando canta lei non ce n’è per nessuno. Punto. Quando arrivano i Negrita sul palco, invece, fischiano le orecchie a Salvini per la terza volta. Anche loro sono tornati a Sanremo dopo 16 anni cantando dei porti chiusi (ma non solo). Promossi con riserva.
Claudio Santamaria raggiunge Baglioni, Bisio e Raffaele per un omaggio al Quartetto Cetra. “Io faccio la nina, tu la pinta e tu la…”, è il battutone di Baglioni. Poco dopo prova a eguagliarlo la Raffaele: “S’è fatta una Cetra”. Vabbè, da morir dal ridere. I quattro poi cantano Nella Vecchia Fattoria e provano a omaggiare il quartetto canoro attivo negli anni Quaranta. Felice Chiusano, Giovanni “Tata” Giacobetti, Lucia Mannucci e Antonio Virgilio Savona si staranno rivoltando nella tomba? C’è soddisfazione da parte della moglie e della figlia di Tata Giacobetti, che vengono salutate in platea. Baglioni fa il somaro: “Qui cantano cani e porci e io non posso fare il somaro?”.
Arriva Ghemon sul palco. “Non sei stanco?”, chiede la Raffaele a Bisio. “Sono stufo della mia voce”, risponde lui”. “Ma anche noi”. C’è armonia. Seguono Einar e gli Ex-Otago con esibizioni non memorabili.
È poi la volta di Pierfrancesco Favino. Torna lui e spazza via Bisio in un colpo solo. Con lui arriva talento, fluidità, scioltezza: perché non resta? Mette in piedi uno sketch con Virginia (e, anche in questo caso, l’alchimia tra i due sembra maggiore rispetto a quella tra la Raffaele e Bisio). Giocano sui “musical dell’anno”: lei si veste da Mary Poppins, lui da Freddy Mercury, dietro di loro arrivano le suore di Sister Act. Un gioco di sguardi e fraintendimenti: non vinceranno il premio per la “gag dell’anno” ma perlomeno strappano un sorriso.
IL MONOLOGO DI CLAUDIO BISIO – Claudio Bisio affronta di petto le polemiche dei giorni passati (no, non quella del conflitto di interessa) con un monologo incentrato sul dittatore artistico. Queste, più o meno, le sue parole: “Baglioni ha ampiamente superato quota 100 e nonostante questo si rifiuta di lasciare il cadreghino. Mi hanno stupito le polemiche prima del Festival. Mi ha stupito il vostro stupore: ‘Baglioni fa politica’. Ora ve ne accorgete? E’ sempre stato sovversivo: Passerotto non andare via era un esortazione agli immigrati. E la cosa grave è che l’ha detto trent’anni prima che arrivassero con l’aggravante che abbia dato lui l’idea. Manco sapeva che lui li stava già aspettando. Altrimenti perché sarebbe stato accoccolato ad aspettare il mare? Baglioni non contento anni dopo ha scritto una canzone dal titolo… no, non voglio dirlo perché siamo su Rai 1.
La canzone si chiama Tutti Qui. Capite? Anni fa l’ha scritta… E mentre qui arrivavano lui che fa? Io me andreiiii. Faccio un appello ai giornalisti di inchiesta: perché non avete letto le sue canzoni per tempo? Lui è ossessionato dai migranti”. Poi arriva Claudione che canta Io Sono Qui. Ancora Bisio: “Spero con questa canzone di finirla lì. Invito i giornalisti seri a smetterla qua: parliamo di canzoni e armonia. Lo dico al mondo Rai: questo uomo ha un grande cuore oltre a un grande talento. Se vi fidate di lui e di voi lavoreremo benissimo”. Perché il riferimento al “mondo Rai”?
FINALMENTE LA FINE: LA CLASSIFICA – La serata si chiude con la classifica provvisoria riguardante i voti della classifica demoscopica (che vale per il 30%). Nell’area blu, dove si trovano i migliori, ci sono: Ultimo, Loredana Bertè, Daniele Silvestri, Irama, Francesco Renga, Il Volo, Nek e Simone Cristicchi. Nel limbo: Enrico Nigiotti, Federica Carta e Shade, Boomdabash, Negrita, Anna Tatangelo, Patty Pravo, Arisa e Paola Turci. Male tutti gli indie: Mahmood, Achille Lauro, Nino D’Angelo con Livio Cori, Einar, Motta, Ex-Otago, Zen Circus e Ghemon. Fine alle 01.12.
Credits foto: Kika Press & Media