Ai domiciliari sono finti il giudice Nicola Russo, già coinvolto in altre vicende giudiziarie, l’ex presidente del Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia, Raffaele Maria De Lipsis, l’ex giudice della Corte dei Conti, Luigi Pietro Maria Caruso e il deputato dell’Assemblea regionale siciliana Giuseppe Gennuso. Per quest’ultimo l’ordinanza non è stata eseguita in quanto risulta al momento all’estero
Bufera al Consiglio di Stato. Il gip di Roma Daniela Caramico D’Auria ha emesso quattro ordinanze di custodia cautelare con l’accusa corruzione in atti giudiziari.
Ai domiciliari sono finti il giudice Nicola Russo, già coinvolto in altre vicende giudiziarie, l’ex presidente del Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia, Raffaele Maria De Lipsis, l’ex giudice della Corte dei Conti, Luigi Pietro Maria Caruso e il deputato dell’Assemblea regionale siciliana Giuseppe Gennuso. Per quest’ultimo l’ordinanza non è stata eseguita in quanto risulta al momento all’estero.
Sono in totale cinque gli episodi di corruzione contestati dai magistrati di piazzale Clodio, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo. In totale – secondo l’accusa – si attesta sui 150mila euro il denaro utilizzato per corrompere i giudici. L’indagine si basa sulle dichiarazioni fatte negli ultimi mesi dagli avvocati Pietro Amara e Giuseppe Calafiore, arrestati nel febbraio del 2018 scorso nell’ambito in uno dei filoni dell’inchiesta. Dichiarazioni riscontrate dai magistrati e inquirenti attraverso intercettazioni, analisi dei flussi finanziari ed intercettazioni.