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Anastasio, polemiche sui social per i like a Salvini e CasaPound. Il rapper: “Sono un libero pensatore, questa cosa mi è sfuggita di mano”

"I like li ho messi perché sono articoli che ho letto, mi piace tenermi informato", ha detto Anastasio in conferenza stampa. "Ho letto quel che è stato scritto, ma è tutta fuffa. C’è un caos politico completo, basta parlare ancora di comunismo e fascismo"

E fu così che il rapper Anastasio (stra)vinse l’undicesima edizione di X Factor. Ma mentre il palco del Forum di Assago ospitava le sue esibizioni e la sua proclamazione annunciata, sui social montava una polemica sulle presunte preferenze politiche del ragazzo che fa Anastasio di cognome. Proprio nella giornata di giovedì il portale Noisey pubblicava un articolo dal titolo “A quanto pare ad Anastasio piacciono Salvini, CasaPound e Trump”, riportando – senza alcuna certezza – dei “like” che il rapper avrebbe messo alle pagine di Matteo Salvini, Donald Trump e Casa Pound, il partito di estrema destra. Anastasio “condivide contenuti più o meno ironici su tematiche come l’immigrazione o le aggressioni a sfondo razzista che avvengono nel nostro Paese”, si legge sul portale, e condivide “fake news sulla nave Diciotti, sembra essere un gran sostenitore della politica del ‘aiutiamoli a casa loro’ e dalla condivisione di una notizia di TgCom24 sembra che sia garantista nei confronti di Harvey Weinstein”.

“Com’è successo? Questa cosa mi è sfuggita di mano“, ha commentato Anastasio durante la conferenza stampa all’indomani della vittoria, confermando che  il profilo da cui sono partiti i like incriminati è il suo. “Sono un libero pensatore, non credo che siano opinioni additabili come fascismo. I like li ho messi perché sono articoli che ho letto, mi piace tenermi informato”, ha detto. “Ho letto quel che è stato scritto, ma è tutta fuffa. C’è un caos politico completo, basta parlare ancora di comunismo e fascismo. Ormai la destra fa la sinistra e viceversa. La destra oggi difende i lavoratori, la sinistra è diventata liberista, è un casino. Ho opinioni su fatti di cronaca a volte da una parte e a volte dall’altra, non mi sento di etichettarmi. Se uno dice una cosa giusta la condivido, che sia Salvini o Renzi. Guardo cosa si dice, non chi lo dice”.

Ma davvero da alcuni like si possono dedurre le preferenze politiche di una persona? Forse. Lettera 43 ha contattato Luciano Chirico, il consulente artistico del giovane, che difende il suo assistito: “Marco non ha assolutamente una visione estrema, né fascista, né comunista. Per quella che è la mia conoscenza della persona e della famiglia, non c’è niente che possa far pensare a un estremismo di qualunque tipo. Su quel profilo vedi la faccia di Salvini con le barche dietro e la didascalia che lo prende per il culo, la faccia di Trump e una scritta che lo prende per il culo. Si può fare lo stesso tipo di ragionamento fatto da Noisey al contrario: si possono prendere altri cinque-sei post e dare una chiave di lettura che è esattamente opposta. A me questo dispiace perché dopo due mesi e mezzo, ‘chiuso’, senza parlare con l’esterno, adesso Marco si trova accusato di fascismo. Mi sembra un’azione deplorevole”.

Non vorrà dire nulla, ma è giusto segnalare che nell’ep appena pubblicato di Anastasio, il rapper racconta la sua adolescenza… passata a disegnare svastiche. “Nel cesso ho disegnato un’altra svastica”, canta nel brano Un Adolescente, prima di citare Tricarico con “puttana la maestra, puttana la maestra”, e aggiungendo “Ho fatto un liceo da deficiente, da fesso senza combinare niente, innamorato di me stesso ma non mi ricambiavo ed ero sofferente, spesso sputavo la mia rabbia improvvisandomi molesto con la gente”. “Parlo di un adolescente che fa ragazzate, non è una cosa mia, parlo di me ma come di tanti altri adolescenti casinisti – ha replicato Anastasio in conferenza stampa -. Quel testo parla della goliardata di un adolescente che disegna una svastica e non sa cosa sta facendo, non lo fa perché è nazista. Ma scusi, le svastiche nei cessi delle scuole le fanno i nazisti? Quello è un brano che parla del proibito, cui è stata data una interpretazione sbagliata”.