Gli spot di quota 100 e reddito di cittadinanza durante il festival di Sanremo “sorprendono e preoccupano”. Di più, sono “inopportuni” e tra le altre cose generano “un mancato introito pubblicitario” durante il programma Rai che più di ogni altro genera utili per le casse di viale Mazzini. Dopo le proteste del Pd, è il presidente della Vigilanza Rai, l’azzurro Alberto Barachini, ex caporedattore del Tg4, a criticare la scelta dei dirigenti dell’azienda pubblica di trasmettere gli spot commissionati dall’esecutivo sui provvedimenti bandiera del governo Conte.
“Sorprende e preoccupa la collocazione di spot governativi all’interno dell’evento di intrattenimento più seguito dell’anno”, ha spiegato Barachini, che pur riservando alla commissione “le opportune verifiche e valutazioni”, definisce “inopportuno un simile utilizzo della vasta platea” del festival di Sanremo e del “picco di ascolti da questo generato”, sottolineando il “conseguente mancato introito pubblicitario per il servizio pubblico radiotelevisivo” che non ha venduto le finestre per far spazio alle comunicazioni dell’esecutivo sulla riforma delle pensioni e sull’introduzione del reddito base.
“Sulla correttezza e sul contenuto dei messaggi pubblicitari in questione – aggiunge Barachini – la commissione effettuerà le opportune verifiche e valutazioni”. In particolare, sarà presentato un quesito alla Rai e verrà interpellata l’Agcom, annuncia. “Si aggiunga – conclude – che gli spot riguardano due misure contenute in un decreto legge attualmente all’esame del Parlamento per la conversione in legge e quindi dai contorni ancora non definitivi”.
L’intervento di Barachini arriva dopo la protesta del Partito Democratico, che da giovedì ha sollevato il problema. In particolare, il capogruppo dem in commissione di vigilanza Rai, Davide Faraone, aveva annunciato un esposto all’Agcom su quanto accaduto durante la kermesse sanremese. “Sono stati mandati in onda, a dispetto delle rassicurazioni dei vertici della Rai, due spot commissionati dal governo aventi ad oggetto il “reddito di cittadinanza” e “Quota 100”. La messa in onda di tali messaggi, oltre a sollevare immediate forti proteste, ha lasciato sconcertati numerosi cittadini che stavano assistendo allo spettacolo del Festival di Sanremo”, denunciava Faraone.
A suo avviso, la scelta presenta “altri gravi profili di violazione di norme vigenti che richiedono l’intervento immediato dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni“. Per questo – annunciava – “chiediamo che l’autorità proceda tempestivamente a ordinare alla Rai l’immediata interruzione della messa in onda” di tali spot auspicando che “l’autorità si impegni a esigere garanzie riguardo il pluralismo politico-istituzionale in tv anche attraverso un maggiore equilibrio nelle presenze televisive dei rappresentanti delle opposizioni nei Tg e nei programmi di approfondimento collegati a una testata”.