Mesi di preparazione, ora il via: un segmento di impalcato lungo circa 40 metri che collega le pile 7 e 8 verrà staccato e calato. Inizia così, con un’operazione che durerà 8 ore, la demolizione del ponte Morandi. Ad essere portato a terra sarà un pezzo di impalcato del moncone ovest, pesante 800 tonnellate, che verrà staccato grazie al lavoro di 60 operai delle aziende Omini e Fagioli che, assieme alla Ipe Progetti, stanno svolgendo i lavori in cantiere.
Il primo giorno di smantellamento si svolge alla presenza del premier Giuseppe Conte e del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. A 178 giorni dal 14 agosto, quando il viadotto genovese crollò inghiottendo 43 persone, arriva “un momento importante”, dice il presidente del Consiglio. “È il riscatto di Genova, della Liguria e dell’Italia”, ha aggiunto arrivando sul cantiere. Mentre Toninelli ha confermato che “a inizio del 2020 il nuovo viadotto sarà inaugurato e percorribile”.
I lavori “fanno capire chiaramente che la più grande opera necessaria oggi in Italia sia la manutenzione seria”, aggiunge il ministro. Il “che significa sicurezza di tutto l’esistente” e “questo ponte non esiste più, ma fino al 13 agosto questo ponte esisteva”. Poi l’attacco ad Autostrade: “Se fosse stata fatta la manutenzione oggi ci sarebbe ancora e non ci sarebbero 43 morti”.
Sulla partenza dei lavori, invece, il governatore Giovanni Toti ha commentato: “Questa è la dimostrazione che si rispettano i tempi e le promesse e che Genova può guardare al futuro con ottimismo”. È “una giornata dal valore simbolico – aggiunge – perché per la prima volta vediamo una parte di ponte muoversi, cambiando lo skyline drammatico che ci accompagna dal 14 agosto, ma il lavoro sarà complesso, ci saranno giornate meno spettacolari di oggi ma altrettanto importanti”.
A chi gli ha chiesto che ci sono richieste particolari per il governo, Toti ha risposto: “Stiamo lavorando su tutti i fronti, i risarcimenti, la cassa integrazione, gli investimenti portuali, adesso si tratta di fare in modo che funzioni tutto quanto e che le complicate leggi del nostro Paese ci consentano di fare tutti gli investimenti previsti nei tempi previsti”.
La ‘passerella’ di politici locali e nazionali non è piaciuta a tutti. A Cornigliano è infatti comparso un lungo striscione su sfondo verde per contestare la massiccia presenza di media e rappresentanti istituzionali: “Tragedia trasformata in spettacolo”, si legge sul lungo lenzuolo con la S di spettacolo scritta come simbolo del dollaro e la e con il simbolo dell’euro.
Nelle stesse ore è iniziata l’udienza dell’incidente probatorio nell’ambito delle indagini sul crollo. In aula, davanti al giudice dell’udienza preliminare Angela Nutini, sono presenti i pm, i consulenti e i periti e alcuni familiari delle vittime. Molti parenti hanno chiuso la partita dei risarcimenti con Autostrade e quindi hanno rinunciato a essere presenti in aula.
L’avvocato Giorgio Perroni, legale di Michele Donferri Mitelli, direttore della manutenzione di Autostrade, ha chiesto di dichiarare la nullità della traduzione della relazione dei tecnici fatta sui reperti del viadotto inviati in un laboratorio svizzero perché realizzata solo in presenza degli ausiliari della procura e quindi in assenza dei tecnici delle parti.
Si tratta, tra l’altro della relazione sui reperti 132 e 130, gli stralli che contengono i cavi in acciaio che sostenevano la pila del ponte crollata. Il giudice si è ritirato in camera di consiglio per decidere se accogliere l’eccezione. Nel corso dell’udienza di oggi potrebbero anche essere stabiliti i tempi e le modalità della demolizione della pila Est (quella a ridosso delle case).