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Sanremo 2019, Ultimo ha scritto una canzone in difesa di Fabrizio Corona ma lui gli ha risposto: “Voglio 10mila euro e vaffanc**”

Ora invree Corona gli ha dedicato un capitolo del suo libro, Non mi avete fatto niente. "Non me ne fregava un cazzo, ma ora mi do del coglione da solo"

di Giulio Pasqui

Prima di diventare Ultimo, il giovane cantautore di San Basilio ha provato a sfondare con il suo vero nome, Niccolò Moriconi. Correva l’anno 2015 e Niccolò – capelli lunghi e occhialata scura – pubblicava un singolo di denuncia contro alcuni aspetti della giustizia italiana, a partire dal caso di Fabrizio Corona: Un Uomo Migliore è il titolo della canzone, tra l’altro cantata in duetto con Giancarlo Giannini. “Che la coscienza possa pesare ad ogni giudice corrotto […] La giustizia è gettata nel cesso”, cantava. Per poi immedesimarsi in Corona: “Sono Fabrizio e vi scrivo da dentro, da una gabbia di vuoto e cemento, vorrei tanto parlare a mio figlio, raccontargli la vita che ho fatto, che ho sbagliato ma questo lo so, qui nessuno è nato perfetto, di fronte a Dio mi pentirò”. E ancora: “E’ troppa la merda che mi sputano senza pensare […] Sono Fabrizio il criminale, in un’Italia che piange e che muore, ma che sorride ad un uomo migliore”.

Spiegava Ultimo: “La storia di Fabrizio è stata solo la ‘miccia’ che mi ha spinto a scrivere; essa è e rimane uno spunto. La detenzione di Fabrizio è un pretesto, lui non ha certo bisogno della mia difesa: la sua cella simboleggia il vuoto, quello che spesso ognuno di noi avverte dentro di sé, desiderando di riempirlo con attimi profondi”.

E Corona, che dice di Ultimo? Ora gli ha dedicato un capitolo del suo libro, Non mi avete fatto niente. Racconta la genesi del progetto, a cui lui aveva dato il benestare: “Sono in galera e come Renato Vallanzasca o Pietro Maso sviluppo una sorta di fanatismo che mi fa ricevere le proposte più sconcertanti […] Tra le tante proposte, mi arriva quella di un tale che fa musica. Non lo conosco. Rintraccia uno dei miei più cari amici. Mi scrivono che un ragazzo romano, il nuovo Tiziano Ferro, è mio fan e vorrebbe fare una canzone su di me. Spendono dei soldi nella produzione, vogliono solo il mio ok per usare il mio nome e cognome, la mia immagine, insomma mi chiedono di dare il consenso. Sapete qual è la mia risposta? ‘Voglio dieci mila euro’. Cioè non me ne fregava un cazzo. […] Mi arriva la foto e dico che anche l’immagine di questo cantante, di questo ragazzo è completamente da rifare. Inguardabile. Appesantito, capelli legati, occhiali sfocati; orrendo. Niente, non mi convince. Voglio i soldi e vaffanculo. Firmo il contratto e non voglio più sapere niente”.

Dopo cosa succede? Le loro strade si separano, Niccolò diventa Ultimo e… vince Sanremo Giovani. Corona comincia a mangiarsi le mani: “Con questo mi do del coglione da solo, faccio un sincero in bocca al lupo a Ultimo e mi mangio le mani. Ma del resto anche Pippo Baudo, per sua stessa ammissione, bocciò un tale Fiorello a un provino. E poi io il provino lo avevo fatto dal carcere. Avevo bisogno di soldi e non vedevo il talento”.

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