La prova del nuovo televisore top di gamma Sony AF9 Master Series lo promuove come uno dei migliori sulla piazza per immagini e audio. Però costa 3 o 4 mila euro a seconda del modello e ha un telecomando non all'altezza.
Cercate un televisore di fascia alta con tutto quello che di nuovo la tecnologia ha da offrire? Date un’occhiata al nuovo Sony AF9 Master Series che abbiamo provato. È la punta di diamante dell’azienda giapponese, e come tale ha un prezzo poco accessibile: 2.999 euro per la versione da 55 pollici, 3.999 euro per quella da 65 pollici. Se siete sopravvissuti allo shock dei listini, e avete abbastanza spazio in salone per posizionare un prodotto tanto ingombrante (misura 122,8 x 71,1 x 21,0 centimetri), abbiamo motivo di credere che ne sarete soddisfatti.
L’AF9 fa parte della Master Series, che identifica i prodotti con la migliore qualità dei colori, integra il nuovo processore d’immagine X1 Ultimate e la più recente versione di Android TV, per funzioni Smart di ultima generazione. Da non sottovalutare anche la qualità audio garantita dalla tecnologia proprietaria Acoustic Surface Audio+. In compenso, ha un telecomando non all’altezza e purtroppo non è compatibile con contenuti HDR10+. Inoltre, il design potrebbe non piacere a tutti.
Dal punto di vista della qualità, il Sony AF9 è un ottimo prodotto, con cornici molto ridotte, pannelli rivestiti in tessuto per mascherare il supporto posteriore. Ha una leggera inclinazione in avanti verso il basso, che è fatta apposta per dare una sensazione di assoluta immersione. Osservando il prodotto di lato però la linea risulta poco armoniosa, con spigoli e una combinazione di diversi materiali che a un occhio attento potrebbero non piacere. Lo spessore molto ridotto impedisce l’installazione di un’eventuale sound bar: non è però un grande problema dato che la qualità dell’audio integrato è ottima.
La tecnologia Audio Acoustic Surface+, infatti, prevede la presenza di sei driver da 13 Watt ciascuno e due subwoofer da 10 Watt ciascuno, posti sui lati della base. Tramite un attuatore centrale, le vibrazioni vengono trasmesse attraverso lo schermo, che assume quindi il ruolo di un diffusore. Vibrazione che non si percepisce con gli occhi e non crea alcun fastidio. Nella nostra prova abbiamo appurato che questa soluzione è tra le migliori disponibili, con toni bassi profondi, alti cristallini e in generale una scena sonora sempre ben presente.
Il componente più importante di un televisore è lo schermo. In questo caso è un pannello OLED con risoluzione 4K (3840 x 2160 pixel) e supporto HDR, compatibile con gli standard HDR10, HLG e DolbyVision. Per la corretta visualizzazione di immagini in qualità 4K è fondamentale il processore d’immagine X1 Ultimate, che si è dimostrato in grado di garantire ottime prestazioni con l’upscaling, ossia il processo che converte un segnale video a una determinata risoluzione, in uno a risoluzione maggiore. È indispensabile perché attualmente le trasmissioni non sono nativa in 4K. La tecnologia OELD (Organic Light Emitting Diode) è quella che permette di ottenere pannelli molto sottili, perché non richiede la retroilluminazione dello schermo.
Il risultato è un’immagine brillante, con un’ottima gestione del contrasto e prestazioni di altissimo livello nella riproduzione in 4K. Merito anche dell’ottimo lavoro di calibrazione effettuato da Sony, che ha reso possibile una fedeltà dei colori molto buona. Chi poi intende collegare a questo televisore una console di ultima generazione, potrà sfruttare appieno la risoluzione 4K e l’HDR senza vedere artefatti grafici.
Nell’era dei contenuti in streaming, disporre di un sistema operativo efficiente è fondamentale, e Android TV 8.0 Oreo soddisfa questo requisito. Al contrario delle vecchie versioni, legnose e poco piacevoli, il nuovo software porta una ventata di fluidità, semplifica l’interfaccia, e migliora la fruizione. Sono presenti le più importanti applicazioni per lo streaming multimediale, tra cui Netflix, Youtube, Google Play Film, Infinity, Rakuten TV, Amazon Prime Video, RaiPlay, e non manca il Play Store attraverso cui si ha accesso a decine di altre app compatibili.
Tramite le impostazioni è possibile gestire i dispositivi associati, le connessioni, gli account collegati e tutto il necessario per poter personalizzare il televisore. Rispondono all’appello anche i comandi vocali e Google Assistant, tramite cui si possono controllare diversi parametri della TV, come il volume, il lancio delle app, la ricerca e tanto altro.
Funzionale a tutte queste caratteristiche è la connettività, che comprende quattro ingressi HDMI, un’uscita audio digitale, tre porte USB (di cui una in versione 3.0 per la registrazione su hard disk esterno), due ingressi satellite, un ingresso digitale terrestre. Presente anche una Chromecast integrata per lo streaming di contenuti dai dispositivi compatibili. Per quanto riguarda la rete, sono da segnalare la connettività Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, quella cablata e il supporto Bluetooth 4.2, per il collegamento di periferiche wireless come tastiere, mouse e controller.
Il telecomando rappresenta forse una delle poche note stonate di questo prodotto. È costruito interamente in plastica, senza retroilluminazione e con i pulsanti a filo, che ne rendono difficile il riconoscimento al buio. Inoltre non aggiunge funzioni o vantaggi rispetto all’uso di una periferica di terze parti.