“Il fatto che la foto della mia pancia sia diventata virale è una cosa che è andata al di là delle mie aspettative. Tra l’altro, l’ho postata su Instagram, dove ho meno seguito rispetto a Facebook… Mi creda, non pensavo proprio che si scatenasse questo baillame“. A dirlo in un’intervista al Corriere della Sera è Paola Massari, l’ex moglie di Claudio Baglioni che qualche giorno fa, dopo esser stata chiamata in causa dai comici Pio e Amedeo al Festival di Sanremo (“sono passati 47 anni, la ragazza con la maglietta fina ora tiene la pancera“, avevano detto), ha pubblicato su Instagram una foto della sua pancia piattissima commentando “la pancera può attendere”. “È stata una risposta ironica di pancia della mia pancia”, ha spiegato la signora Massari.
Sì perché è proprio lei la “ragazza con la maglietta fina” a cui è stata dedicata “Questo piccolo grande amore”, una delle canzoni che ha fatto la storia della musica italiana. Ora conferma di esser stata la “musa” di Baglioni, anche se il termine non le piace perché “riduttivo”: “Di quel periodo mi piace ricordare l’essere accanto, il confronto, l’affinità sia musicale che letteraria. Essere indicata solo come “musa” credo riduca l’importanza del vissuto mio e di Claudio in quel periodo”.
Non è certo la prima volta questa che scende in campo sui social durante il Festival condotto da Baglioni. Anche l’anno scorso infatti, aveva pubblicato un post al vetriolo contro quei giornalisti che osannavano il suo ex marito: “Non ci avevo più visto. Lo avevano criticato per anni, lo avevano ridotto a un cazzone inadeguato al suo tempo e alla sua stessa intelligenza. Mi creda, fu vera censura“. Lo definì addirittura “bullismo ideologico”: “Pensi che c’erano giornalisti che mi dicevano: ‘Del disco di De Gregori parlerò bene pur senza averlo ascoltato, mentre quello di Baglioni veniva stroncato a scatola chiusa. E questa cosa mi ha accompagnato per anni. Io non devo difendere Claudio. Lui sa farlo benissimo da solo. Però sono stata parte attiva e costante della sua creazione e quell’apoteosi tardiva mi dette fastidio”.