Nel 2018 è nata in New Mexico la Socialist Rifle Association, no-profit per difendere il diritto all'autodifesa della working class e delle minoranze. Lontani dalla lobby delle armi, del presidente Usa hanno un giudizio negativo: "Reazionario usato dall'estrema destra". E attaccano anche la polizia: "Hanno fatto più morti loro nel 2018 che le sparatorie nelle scuole dal 1970"
“I Repubblicani sono per il diritto all’autodifesa solo per le ‘persone per bene’, che per loro sono solo i bianchi. Noi invece, da socialisti, vogliamo che working class e minoranze – dai neri alla comunità Lgbtq – abbiano ed esercitino il diritto di possedere armi. Se ci piace Trump? No, è un reazionario che viene usato per agitare l’estrema destra. Non riesco a immaginare qualcuno che dentro alla nostra organizzazione abbia votato per lui”. L’organizzazione in questione è la no-profit Socialist Rifle Association (Sra), nata in New Mexico nel 2018 con l’obiettivo di “fornire un’alternativa alla ‘gun culture’ prevalentemente bianca, di destra e maschilista che è stata dominante per decenni”. Quindi, guai ad accostarla alla National Rifle Association, la lobby americana delle armi che da sempre gravita nell’area repubblicana. “Stiamo dalla parte opposta rispetto all’orientamento di destra che la Nra esibisce ovunque”. Alexander Tackett è il presidente della Sra, che ha 1200 iscritti sparsi su tutto il territorio nazionale e gruppi in 40 States. Nel Paese dei mass shooting nei college e nei locali, dove il numero di morti per arma da fuoco nel 2017 ha raggiunto il picco dal 1996 con quasi 40mila vittime, sono loro l’alternativa socialista alla lobby delle armi che punta il dito anche contro la violenza della polizia. “Ogni anno – dice Tackett – sempre più persone vengono uccise dalle forze dell’ordine, più di quelle uccise nei mass shooting. Sono stati feriti con colpi di arma da fuoco e ammazzati più americani dalla polizia nel 2018 che in tutte le sparatorie nelle scuole dal 1970″.
This is a mighty nice sticker @SocialistRA pic.twitter.com/fPfv5to7nc
— ?RKDrankABeerOnce? (@RoboKyMKIII) January 30, 2019
“Tra i nostri iscritti – spiega Tackett a ilfattoquotidiano.it – ci sono progressisti, democratici socialisti, marxisti leninisti, e molti altri”. In media hanno “fra i 20 ai 40 anni, con una minoranza over 65“. Ma la minoranza più numerosa da chi è composta? “Lgbtq, circa il 31% dei nostri membri”. Per iscriversi alla Sra bastano 25 dollari. Una quota che dà diritto a conoscere gli altri soci e, ad esempio, a partecipare a giornate al poligono di tiro. Oltre a questo, a breve l’associazione avvierà programmi di sensibilizzazione per garantire la sicurezza dei minori. Ma se in Europa il tema ‘gun control’ è associato alla destra, Tackett spiega che “negli Stati Uniti non è così. Abbiamo una lunga tradizione di gruppi progressisti e di sinistra che sostengono il diritto di possedere armi. Dagli attivisti anti-schiavitù nel 19esimo secolo, al movimento dei lavoratori a inizio Novecento fino alle Pantere nere negli anni Cinquanta. Eugene Debs, socialista cinque volte candidato alle presidenziali a inizio ‘900, sosteneva apertamente il diritto di possedere armi da fuoco. Difendiamo il diritto della working class all’autodifesa. Crediamo che lavoratori e minoranze vulnerabili – come neri, latini, Lgbtq, disabili – abbiano il diritto di difendersi dalle aggressioni“. Per Tackett è difficile spiegare cosa voglia dire oggi dirsi “socialisti” in America ma le preferenze politiche non sono quello che accomuna i soci. “Non so cosa votano, ma di certo mi stupirei se votassero Trump. Di lui abbiamo un’opinione negativa. Sta spostando il dibattito verso l’autoritarismo“.
Great first range day for Ohioans! Small beginnings and high hopes pic.twitter.com/ydI40k4H0X
— CentralOH SRA (@CentralOHSRA) October 28, 2018
Non contestano eventuali regolamentazioni del diritto al porto d’armi e all’uso delle armi da fuoco “ma crediamo che molte norme servano soltanto a consolidare il potere dello stato capitalista. Molte leggi sono classiste perché permettono solo a chi è ricco di possedere armi, mentre tagliano fuori poveri e working class. In più Trump finora non ha sviluppato nessuna politica a riguardo”. Ma promuovere l’uso delle armi non si traduce in più morti? “Negli Stati Uniti sono il divario tra ricchi e poveri e la repressione politica che, crescendo di giorno in giorno, creano un ambiente ideale per la violenza. E i liberali cosa fanno? Anziché creare più reti di sicurezza e investire nell’assistenza psicologica universale, le nostre scuole, sempre più spremute, vengono militarizzate. E così sempre più emarginati passano direttamente dalla scuola alla galera“. Tackett poi sottolinea che quelle “scuole ridotte sul lastrico, spesso a corto di fondi, non sono quelle dove succedono le sparatorie. Bisogna anche ricordare che la corte ha recentemente stabilito che la polizia di Parkland (dove il 14 febbraio nel 2018 uno studente ha fatto fuoco uccidendo 17 persone, ndr) non aveva l’obbligo di difendere gli alunni durante la sparatoria. È incredibile pensare che dipendiamo dallo Stato per proteggerci, mentre lo stesso Stato si autoassolve dalla colpa e dalle responsabilità“. E la polizia che in più episodi “ha ucciso neri che volevano soltanto difendersi” è stata protetta da Repubblicani e Nra che hanno addirittura “giustificato quello che hanno fatto le forze dell’ordine“. Quello che vogliono i socialisti armati è che “minoranze e working class possano difendere se stesse e le persone che amano, sulla base di una ideologia inclusiva e socialista“. E non in base a “logiche discriminatorie e tossiche, come quelle della destra americana”.