Ha destato polemiche la presenza di Confindustria Romagna alla manifestazione dei tre sindaci confederali Cgil, Cisl e Uil #Futuroallavoro di sabato 9 febbraio. I lavoratori del mondo delle trivellazioni contestano la sospensione fino a diciotto mesi per più di 150 permessi di prospezione e di ricerca già rilasciati. “Se non si ricerca avremo problemi. La decisione presa dal governo non è ragionevole perché non fa bene dell’Italia, al di là dei posti di lavoro, perché il gas che non produrremo in Italia, lo compreremo dall’estero”. Tanti i cartelli e gli slogan contro Luigi Di Maio, da parte dei lavoratori di Basilicata, Emilia Romagna, siciliani ed abruzzesi. “Dal governo decisioni insensate e scellerate che mettono in ginocchio un’intero settore, che nell’ultimo secolo si è contraddistinto per professionalità”; “l’Italia ha un bisogno impellente di queste risorse e la strada intrapresa da questo governo, ci farà dipendere totalmente dall’estero”; “vogliamo rimanere vivi”, dicono i lavoratori, che concordano con le parole di Luigi Di Maio sul futuro fatto di energie rinnovabili, ma puntalizzano che la transizione sarà ancora lunga: “Per una conversione alle energie rinnovabili e l’abbandono delle fonti fossili ci vorranno altri 20-25 anni, nel frattempo sfruttiamole e non andiamo ad arricchire gli altri paesi”