Il bonus bebé sale da 80 a 160 euro al mese per chi ha un Isee inferiore a 7mila euro l'anno. Aumenta a 1000 euro la detrazione per l'acquisto di cani guida per i non vedenti. Rinnovati il premio alla nascita di 800 euro, il bonus mobili e quelli per le ristrutturazioni. Arriva un'agevolazione per chi installa colonnine di ricarica per veicoli elettrici
La manovra del cambiamento non ha modificato granché le detrazioni e i bonus fiscali già esistenti. Alcuni dei quali avvantaggiano tutti i contribuenti, compresi quelli con redditi alti, perché non sono legati a requisiti Isee: per esempio il bonus asili nido, che sale da mille a 1,500 euro indipendentemente dai guadagni dei genitori, e tutte le agevolazioni sulla casa. Il governo ha trovato solo lo spazio per qualche piccola variazione sul tema: nel 2019 il bonus bebé ad esempio viene portato da 80 a 160 euro al mese. Ma in questo caso i paletti ci sono: occorre avere un Isee inferiore a 7mila euro l’anno. Per cifre superiori e fino al tetto di 25mila euro, il contributo sarà di 80 euro. Rinnovati anche gli 80 euro renziani che restano destinati esclusivamente ai redditi medio bassi (fra 8mila e 26.600 euro lordi).
La manovra, con tutti i suoi annessi e connessi fiscali, non sfoltisce dunque le 466 agevolazioni attualmente esistenti che quest’anno ridurranno le entrate pubbliche di 54,9 miliardi. “L’unica novità concreta è l’ampliamento del regime forfettario al 15 per cento per partite Iva e professionisti. La misura già esisteva, ma il governo amplia la platea alzando il tetto da 30 a 65mila euro ed è previsto un ampliamento in futuro fino a 100mila euro con paletti specifici – spiega Stefania Trombetti, responsabile normativa del Consorzio nazionale Caf della Cgil – Tuttavia, credo che si tratti di uno strumento non particolarmente utile a risollevare le sorti dell’economia. Favorire i rapporti di consulenza non cambia la situazione: il lavoro continuerà a mancare e la gente continuerà a restare disoccupata. Interventi fiscali tampone non hanno alcun senso se manca una progettualità organica di fondo”. Il riferimento, neanche poi troppo velato, è alle attese di un cambio di marcia del governo con una reale semplificazione del fisco e magari una profonda revisione dell’Irpef finalizzata ad una maggiore equità fiscale per redistribuire reddito alle fasce meno ricche del Paese.
Per il 2019 restano in vigore quasi tutti gli aiuti alle famiglie. Per il bonus asilo nido, potrà fare richiesta il genitore di un minore nato o adottato dal primo gennaio 2016. La domanda va presentata direttamente sul portale dell’Inps nel limite massimo di stanziamento (300 milioni). Il contributo (1500 euro in totale) viene poi erogato in undici mensilità per un importo massimo da 136,37 euro al genitore richiedente che sostiene la retta. Ottenendo il bonus, si perde però la possibilità di portare la spesa in detrazione fiscale per un importo massimo annuo da 630 euro. In caso di “impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido in ragione di una grave patologia cronica” certificata da un pediatra, il genitore potrà richiedere il bonus per forme di supporto presso la propria abitazione in un’unica soluzione per l’importo complessivo di 1500 euro.
Confermato anche nel 2019 il premio alla nascita (800 euro) che può essere richiesto dopo il superamento del settimo mese di gravidanza o dopo l’affidamento preadottivo. Il bonus “mamma domani” è legato al numero di figli nati o adottati alla data del primo gennaio 2019. Questo significa che in caso di parto di due gemelli, ad esempio, il contributo raddoppierà. Anche in questo caso, la domanda può essere presentata direttamente all’Inps.
E’ possibile inoltre richiedere l’assegno di natalità, il cosiddetto bonus bebé, per i nati fra il primo gennaio e il 31 dicembre 2018. L’assegno mensile è destinato a famiglie con Isee non superiore a 25mila euro. “L’assegno è annuale e viene corrisposto ogni mese fino al terzo anno di vita del bambino o al terzo anno dall’ingresso in famiglia del figlio adottato o in affidamento preadottivo” spiega il sito dell’Inps. “La misura dell’assegno dipende dall’Isee minorenni del minore per il quale si richiede l’assegno. Con Isee minorenni inferiore ai 7mila euro la misura è di 1.920 euro. Con Isee minorenni compreso tra 7mila euro e 25mila euro annui la misura è di 960 euro” precisa l’ente previdenziale. Per l’anno in corso non ci sarà il contributo baby sitting o asilo nido, alternativo al congedo parentale.
Il governo ha invece confermato il bonus cultura per i 18enni, nati nel 2000. Possono beneficarne i ragazzi italiani e stranieri con regolare permesso di soggiorno. A loro, indipendentemente dal reddito, il governo ha destinato 500 euro che dovranno essere richiesti entro il 30 giugno 2019 per spenderli prima della fine dell’anno. Per presentare domanda attraverso l’apposita app è necessario avere un’identità digitale (Spid) che si può ottenere gratuitamente attraverso il sito di Poste italiane. Fra i bonus ritoccati in meglio dal governo c’è poi anche la detrazione sull’imposta lorda per l’acquisto di cani guida per i non vedenti (da 516 a 1000 euro).
Inoltre, anche per il 2019 resteranno in piedi le detrazioni per la casa con il bonus verde che permette al contribuente di sistemare giardini, terrazzi e balconi ottenendo uno sconto fiscale Irpef (36 per cento) in dichiarazione dei redditi. L’importo del bonus è per un massimo di spesa pari a 5mila euro su dieci quote annuali. E’ stato rinnovato l’ecobonus 2019 con una detrazione al 65 per cento per tutti coloro che effettuano interventi di risparmio energetico sugli immobili con delle soglie di spesa correlate al tipo di intervento. Sono state poi previste delle rimodulazioni sulla percentuale della detrazione nel caso del cambiamento della caldaia in funzione della tipologia di apparecchio.
Restano anche il bonus casa (detrazione 50 per cento su un massimo di spesa da 96mila euro in 10 quota annuali) per le ristrutturazioni, il sisma-bonus (detrazioni fino all’85 per cento) per interventi di consolidamento di interi edifici e il bonus mobili (detrazioni fino al 50 per cento per il massimo di 10mila euro all’interno di una ristrutturazione). Il governo ha confermato anche il bonus Irpef (50 per cento) per le spese in zanzariere, tende da sole, finestre ed infissi, mobili, caldaie fino ad un massimo di 60mila euro di detrazione. Per quanto riguarda bonifiche ambientali di aree con progetti pubblici o ristrutturazioni di impianti sportivi pubblici, la manovra ha sancito il beneficio di un credito di imposta pari al 65 per cento per eventuali donazioni liberali da parte dei privati all’interno di specifici tetti massimi (il 20 per cento del reddito imponibile per le persone fisiche, il 10 per mille del reddito annuo per quelle giuridiche).
Infine, novità sono in arrivo per sostenere la diffusione delle auto elettriche sul territorio nazionale. Il governo ha varato una detrazione d’imposta per spese documentate, sostenuta fra il primo marzo 2019 e il 31 dicembre 2021, per acquisto e posa in opera di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. La detrazione verrà ripartita in dieci quote annuali di pari importo nella misura del 50 per cento delle spese sostenute ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 3mila euro.