Medaglia di bronzo agli Europei di Budapest del 1998 e un record, quello nei 10mila metri piani in 31’05”, ancora imbattuto da 19 anni. Maura Viceconte, ex stella dell’atletica azzurra, si è tolta la vita nella sua casa di Chiusa San Michele, in provincia di Torino. Aveva 51 anni e dopo la carriera come maratoneta era stata colpita da un tumore al seno. A darne notizia la stessa Federazione italiana atletica leggera.
Solo pochi mesi fa, a novembre, aveva presentato un docufilm sulla sua vita, La vita è una maratona – La corsa il modo di vivere, promosso in tutta Italia. Un’esperienza che le aveva permesso di tornare a confrontarsi con amiche e avversarie del tempo, come ricorda la Fidal in una nota. La sua carriera sportiva è durata per quasi due decenni, a cavallo tra gli anni ’90 e il 2000. Una figura, ricorda la Federazione, “per lunghi anni di notevole rilievo nel panorama fondistico nazionale ed internazionale”, soprattutto nelle 42 chilometri.
Nata a Susa nel 1967, il primo successo arriva nel 1994, quando diventa campionessa italiana nella maratona. Da lì un susseguirsi di vittorie. Prima nella maratona di Venezia, nel 1997, poi a Montecarlo, Carpi, Roma, Vienna, quando corse in poco più di 2 ore e 20 minuti, al tempo cifra record nazionale. E ancora Praga e poi Napoli. Ai campionati di Budapest nel 1998 sale sul terzo gradino del podio, dopo la portoghese Manuela Machado, oro, e la russa Madina Biktagirowa, argento. Dodicesima ai giochi di Sidney, si ritira dalle piste nel 2004. Quattro anni dopo viene colpita da un carcinoma al seno, poi sconfitto, e diventa testimonial della lotta contro il cancro per l’associazione Salute-Donna di Torino, come riporta il Corriere della Sera.
“Ai familiari di Maura vanno le condoglianze del Presidente Fidal Alfio Giomi, e l’abbraccio ideale di tutta l’atletica italiana”, conclude la nota della Fidal. Maura lascia un figlio di 8 anni.