Questi mini scooter a batteria possono raggiungere la velocità di 25 km /h, ma soprattutto rappresentano la nuova frontiera della mobilità alternativa. Le sperimentazioni stanno coinvolgendo anche Europa e Italia, ma i dati sugli incidenti che arrivano dagli States non fanno ben sperare quanto alla sicurezza
A vederli, si direbbero innocui e divertenti. Eppure, i monopattini elettrici possono nascondere pericoli non indifferenti, con cui gli Stati Uniti si stanno scontrando già da diverso tempo. Quella che nelle nostre città è sbarcata proprio negli ultimi tempi, oltreoceano è una mania che esiste già da un paio d’anni e che promette di rivoluzionare il sistema dei trasporti urbani anche qui, in Europa e – verrebbe da dire “addirittura” – in Italia.
Secondo i dati raccolti da Consumer Report, un magazine americano no-profit, solo fino al 2017 le persone ferite a causa di incidenti con monopattino elettrico sarebbero state più di 1.500: si tratta di numeri forniti da ospedali e agenzie delle principali compagnie che commercializzano il mezzo a due ruote (negli States queste sono Bird e Lime), cui sono arrivate via telefono richieste di soccorso o di manutenzione del mezzo. In realtà, sottolinea la rivista, il numero dei feriti sarebbe molto più alto ma non sempre gli ospedali sono in grado di accertare che i ferimenti sono causati da un incidente su monopattino.
E la pericolosità di tali mezzi esiste usandoli tanto sui marciapiedi quanto sulle strade: stando ancora alle notizie ottenute dai 110 ospedali consultati da Consumer Report, le persone che hanno avuto degli incidenti sul monopattino vengono ricoverate per fratture di vario tipo, come nasali e dell’avambraccio, o peggio ancora possono riportare delle commozioni cerebrali e altre ferite che richiedono un intervento chirurgico. Insomma, non si parla di “graffietti” e qualche livido da caduta, tanto che recentemente, in Texas, un giovane di 21 anni ha perso la vita scontrandosi con un’auto, mentre era “a bordo” del monopattino a batterie.
Brid e Lime, però, le due startup leader del settore, continuano a crescere e ad oggi hanno raggiunto valutazioni per più di un miliardo di dollari. Lime, soprattutto, sta aprendo anche al mercato europeo e a quello italiano, e Roma sarà tra le prime città a sperimentare la micromobilità della compagnia statunitense: la flotta iniziale dovrebbe essere di 500 monopattini che possono raggiungere una velocità massima di 25 km/h, per un costo di noleggio previsto di 1 euro per lo sblocco iniziale e 0,15 euro/minuto per l’utilizzo effettivo. Il caschetto protettivo – non ancora obbligatorio per legge – verrebbe offerto come incentivo dalla stessa Lime.
Ma gli interrogativi intorno a questa ulteriore forma di mobilità sono tante e, neanche a dirlo, riguardano l’aspetto sicurezza: per questo, progetti pilota a parte, si sta ancora aspettando il via libera del Ministero dei Trasporti con il decreto attuativo, per poi andare ad adeguare anche il Codice della Strada. Sarà necessario per definire le aree in cui questi potranno circolare, la responsabilità in caso di incidente e poi anche per capire come questi nuovi utenti della strada si dovranno porre (sempre a livello di responsabilità) nei confronti dei pedoni.