Il frontman dei The Giornalisti tra ironia e amarezza: "Divinità, è forse questo in cui ci troviamo un girone dantesco? È forse questa l'apocalisse? Dateci un segnale". E Frankie Hi-Nrg su twitter rincara: "È il Governo delle Priorità che il Popolo delle Cazzate si merita"
Dal frontman dei The Giornalisti, Tommaso Paradiso, al rapper Frankie hi-nrg mc. Il post del vicepremier Luigi Di Maio, in cui ha commentato le modalità di voto del Festival di Sanremo, sottolineando “la distanza abissale che c’è tra popolo ed ‘élite'”, ha suscitato le critiche di molti, oltre che l’ilarità sui social. Secondo il vicepremier, infatti, la giuria d’onore ha tolto rappresentanza al televoto che avrebbe incoronato vincitore Ultimo al posto di Mahmood.
“Signore, Buddha, Entità sparse nel cosmo, Dio, Allah, essenze metafisiche mi rivolgo a voi: ditemi che questo è un sogno, è un metamondo parallelo in cui ci avete proiettato per nostri evidenti errori; è forse questo in cui ci troviamo un girone dantesco? È forse questa l’apocalisse? Dateci un segnale – ha scritto Paradiso sotto il post su Facebook dello stesso leader del Movimento 5 stelle – Vi prego. Non può essere reale, tantomeno razionale. Spostiamo gli stramaledetti ca*** che abbiamo nel nostro paese sul festival di Sanremo, sì.
“A meno di una settimana dal ritiro dell’ambasciatore francese a Roma, Di Maio parla di revisionare il metodo di voto del Festival di Sanremo: il Governo delle Priorità che il Popolo delle Cazzate si merita”, gli ha fatto eco twittando il rapper cresciuto tra Caserta e Città di Castello.
A meno di una settimana dal ritiro dell’ambasciatore francese a Roma, Di Maio parla di revisionare il metodo di voto del Festival di Sanremo: il Governo delle Priorità che il Popolo delle Cazzate si merita.
— Francesco Di Gesù (@frankiehinrgmc) 11 febbraio 2019
Nel post su Facebook il vicepremier, dopo aver rivelato la sua canzone preferita (Abbi cura di me di Simone Cristicchi), ha criticato il meccanismo di voto. “Vedo che c’è un gran dibattito sul vincitore di Sanremo perché la giuria, composta da critici musicali del “calibro” di Beppe Severgnini, e la sala stampa hanno totalmente ribaltato il risultato del televoto. Non ha vinto quello che voleva la maggioranza dei votanti da casa, ma quello che voleva la minoranza della giuria, composta in gran parte da giornalisti e radical chic – ha scritto Di Maio – E qual è la novità? Questi sono quelli sempre più distanti dal sentire popolare e lo hanno dimostrato anche nell’occasione di Sanremo”. Un voto che, ha continuato, ha evidenziato la distanza tra “popolo ed élite”, “tra la sensibilità dei cittadini comuni e quelle dei radical chic”.