Il premier e i ministri dell’Agricoltura e del Sud, Gian Marco Centinaio e Barbara Lezzi, sono arrivati a Cagliari per incontrare una delegazione del mondo agroalimentare. Felice Floris, leader del movimento dei pastori sardi: "Governo attento ma ci servono proposte in tempi brevi. Presidi si intensificheranno nei prossimi giorni"
“Tutti molti disponibili, ci hanno ascoltato per un’ora, ma siamo lontani dal trovare una soluzione“. Felice Floris, leader del movimento dei pastori sardi che da giorni protesta in Sardegna per il crollo del prezzo del latte, commenta così l’incontro col premier Giuseppe Conte e i ministri dell’Agricoltura e del Sud, Gian Marco Centinaio e Barbara Lezzi, arrivati all’aeroporto militare di Decimomannu (Cagliari) per incontrare una delegazione del mondo agropastorale. “Il governo è attento, e noi lo ringraziamo – ha aggiunto Floris -, però ci servono risposte in tempi brevi. Per questo – annuncia – i presidi si intensificheranno nei prossimi giorni: noi non molliamo“. Tra le proposte arrivate durante il confronto per fronteggiare il problema delle eccedenze di prodotto, “c’è quella di spostare dal mercato 20 milioni di pecorino romano – riferisce Floris -, da destinare ai bisognosi in Italia, ma anche all’estero, per esempio in Africa“. E dopo porti presidiati, blocchi stradali, ‘assalti’ alle aziende casearie e migliaia di litri di latte sversati, i pastori sardi hanno già lanciato l’ultimatum. “Una soluzione in pochi giorni o bloccheremo i seggi elettorali“, hanno avvertito in vista delle elezioni regionali del 24 febbraio. Per un litro di latte prendono circa 60 centesimi: ne chiedono 70 netti, ma pretendono anche una maggiore tutela delle Dop e il controllo delle importazioni.
Le proteste – Intanto sul territorio prosegue la protesta: questa mattina, davanti allo stabilimento oristanese, tra la Statale 131 e l’aeroporto di Fenosu, si è radunato un nutrito gruppo di pastori reduci dalle varie manifestazioni degli ultimi giorni, con il rovesciamento di migliaia di litri di latte organizzata alla rotatoria di Siamanna della pedemontana di Monte Arci, al bivio di Paulilatino della Statale 131, e ancora sulla 131 davanti al caseificio della Sepi di Marrubiu. Poco prima di mezzogiorno la protesta è arrivata anche nel cuore di Oristano, in piazza Roma, dove una ventina di pastori hanno rovesciato un migliaio di litri di latte davanti alla Torre di Mariano II. Alla protesta hanno partecipato, portando la loro solidarietà, un centinaio di studenti dell’Istituto Agrario don Deodato Meloni di Nuraxinieddu. Proteste che proseguono mentre il prezzo del latte ovino in Sardegna continua a scendere. Secondo le rilevazioni dell’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) nelle prime settimane di febbraio ha subito un ulteriore calo, attestandosi sui 60 cent/litro (iva inclusa). Nel mese di gennaio il prezzo medio registrato è stato pari a 62 cent/litro Iva inclusa, corrispondenti a 56 cent iva esclusa. Nello stesso mese i costi di produzione Iva esclusa hanno raggiunto i 70 cent/litro, segnando un margine negativo per le aziende produttrici di 14 cent/litro.