Cuore del processo le azioni dei gruppi della Fai-Federazione anarchica informale. Al vaglio dei giudici della Corte di assise sono stati portati gli esiti delle indagini sull'invio di plichi esplosivi e collocazione di bombe avvenuti tra il 2005 e il 2016 in varie località italiane
È stata sgomberata dall’intervento delle forze dell’ordine l’aula bunker delle Vallette dove questa mattina è ripreso il processo “Scripta Manent”. La polizia ha allontanato dal settore destinato al pubblico un gruppo di anarchici che, per impedire al pm Roberto Sparagna di prendere la parola, ha dato vita a una rumorosa protesta scandendo slogan anche contro lo sgombero dell’Asilo, il centro sociale torinese che per gli inquirenti era la base logistica di una cellula sovversiva.
Sotto processo 23 anarchici per terrorismo e devastazione
La Corte ha interrotto l’udienza del processo in cui 23 anarchici sono imputati per terrorismo. I manifestanti sono stati accompagnati fuori dall’aula bunker: “È penoso dovere vedere estrinsecare la forza in un’aula di giustizia in uno Stato di diritto e in un ordinamento democratico. Ma, a fronte di comportamenti intolleranti, lo Stato non può che rispondere con la forza” ha detto il pm all’inizio della sua requisitoria. Cuore del processo le azioni dei gruppi della Fai-Federazione anarchica informale. Al vaglio dei giudici della Corte di assise sono stati portati gli esiti delle indagini sull’invio di plichi esplosivi e collocazione di bombe avvenuti tra il 2005 e il 2016 in varie località italiane. Dopo l’ultima modifica dell’imputazione proposta dall’accusa i capi d’accusa sono 21, dall’associazione terroristica alla devastazione e all’istigazione a delinquere. Tra le azioni figurano i pacchi bomba nel 2005 all’ora sindaco di Bologna Sergio Cofferati, e del 2006 all’allora sindaco di Torino Sergio Chiamparino.
A Torino, tensione altissima: la sindaca sotto scorta da sabato
In questi giorni nel capoluogo piemontese è altissima la tensione: ci sono stati scontri e violenze dopo i fermi di alcuni militanti. “Giù le mani dell’Asilo” uno degli slogan degli anarchici. La sindaca di Torino, Chiara Appendino, da sabato è sotto scorta per decisione della prefettura di Torino dopo gli scontri di sabato, scoppiati durante il corteo contro lo sgombero del centro sociale Asilo, terminati con 11 manifestanti arrestati e 215 identificati.
“Gli episodi del fine settimana dimostrano che è necessario tenere altissima l’attenzione” dice il prefetto di Torino, Claudio Palomba, sugli scontri del fine settimana a Torino. “È inutile creare apprensioni, ma seguiamo con attenzione la vicenda”. Quanto alla decisione di affidare la scorta alla prima cittadina, il prefetto spiega che “nel corso del Comitato per l’ordine e la sicurezza, abbiamo valutato l’innalzamento del clima di tensione con alcuni riferimenti alla sindaca“.
Foto di archivio