A quasi sette mesi di distanza dalla scomparsa di Iuschra Gazi la Procura di Brescia ha iscritto nel registro degli indagati l’operatrice della Fobap, Fondazione bresciana assistenza psicodisabili, che il 19 luglio scorso aveva in carico la bambina di 12 anni di origini bengalesi affetta da autismo e svanita nel nulla durante una gita nei boschi di Cariadeghe, a Serle, in provincia di Brescia. La Procura indaga per lesioni colpose, reato che può diventare omicidio colposo visto che il corpo della ragazzina non è mai stato trovato. Fino ad oggi l’inchiesta era a carico di ignoti.

Vestita con una maglia gialla a fiori e dei pantaloni neri la piccola è svanita dopo una curva lungo un sentiero nei boschi. Il gruppo era composto da sette operatori, sei volontari e 14 minorenni disabili. Tutti gli adulti erano  stati ascoltati dai carabinieri di Brescia che coordinano le indagini. “L’ho vista, mi è venuta incontro ma quando il cane ha abbaiato si è allontanata correndo” aveva raccontato un residente di Serle. Il timore è che la bambina potesse essere caduta in una
delle tante doline, dei buchi nel terreno, profonde anche 40 metri. Sono inoltre 22 i chilometri di grotte alle quali si può
accedere da settanta punti diversi. Per giorni sono continuate le ricerche della bambina, ma invano. Quando è stata decisa la sospensione è stato previsto un presidio per le segnalazioni. Il padre aveva anche registrato un messaggio che i soccorritori avevano diffuso durante le ricerche con la speranza che sentendo la voce del genitore la 12enne potesse farsi vedere.

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