“Elezioni regionali Abruzzo? Obiettivamente abbiamo sbagliato qualcosa. E’ innegabile. Non sento però che quella abruzzese sia stata una sconfitta, abbiamo avuto solo una leggerissima flessione rispetto alle precedenti regionali. Quindi, tutto sommato, abbiamo tenuto. E’ evidente, però, che bisogna cambiare il nostro modo di comunicare“. Così, ai microfoni di 24 Mattino (Radio24), il capogruppo alla Camera del M5s, Francesco D’Uva, commenta l’editoriale odierno di Antonio Padellaro su Il Fatto Quotidiano.
E aggiunge: “I cittadini che ci hanno votato, come dice Padellaro, volevano stabilità e rottura col passato, ma è esattamente quello che abbiamo dato. Evidentemente la comunicazione non ci ha ripagato, perché, per quanto riguarda l’eguaglianza sociale, abbiamo fatto il reddito di cittadinanza; per quanto concerne la rottura col passato, abbiamo fatto il taglio dei vitalizi, lo spazza-corrotti, la lotta al precariato, lo stop alla pubblicità dei giochi d’azzardo. C’è una rottura del passato e un aumento dell’aiuto agli ultimi. E’, appunto, evidente che non l’abbiamo narrato abbastanza bene”.
“Questo lo diceva anche Renzi quando cominciò a perdere consenso e prima di lui lo hanno detto un po’ tutti”, osserva la giornalista Maria Latella.
“Oh, mio Dio” – replica D’Uva – “Se mi paragona a Renzi, mi preoccupo tantissimo. La situazione è diversa perché i governi del passato non sono stati di rottura come il nostro”.
Oscar Giannino fa notare al deputato M5s che molti suoi colleghi parlamentari pentastellati ammettono l’errore di aver inseguito Salvini e di essersi spostati troppo a destra. E aggiunge: “Per esempio, sull’immigrazione e sulla sicurezza, “il pugno d’acciaio” non ha mai fatto parte assolutamente del vostro tipo di profilo. Lei è d’accordo con quei suoi colleghi?”.
“Ho letto una indagine demoscopica su La7” – risponde D’Uva – “e facevano vedere che quello sull’immigrazione, in ordine di importanza per gli italiani, è al sesto posto, cioè sui media ci sono altri 5 temi più importanti che non hanno la stessa visibilità. Ecco, forse il primo tema è il lavoro. Se si parlasse più di lavoro che di immigrazione, forse verrebbe la Lega appresso a noi. Dopodiché, noi in campagna elettorale abbiamo sempre detto: stop al business dell’immigrazione. Ovviamente non abbiamo nessun interesse a fare consenso su questo tema, perché, secondo noi, le priorità per gli italiani sono altre, come il lavoro. E’ chiaro che se l’agenda nazionale dei media vuole dare più importanza all’immigrazione, sembra che andiamo dietro alla Lega“.
“Il problema non sono i media” – obietta Giannino – “ma il vicepremier Salvini che impone quel tema. Se non vi va bene, dovete essere voi a dirgli che le priorità per gli italiani sono altre. Se non vi va bene, dovete fare una battaglia politica”.
“La linea sull’immigrazione del ministro Salvini a me va benissimo, non ci siamo capiti” – ribatte D’Uva – “Il punto è che se si parla solo di immigrazione, è normale che alla fine la Lega incassi. Io sono certo che anche alla Lega vada bene la politica sul lavoro del ministro Di Maio, ma non per questo qualcuno scrive che la Lega sta inseguendo Di Maio sui temi del lavoro”.
Al termine di collegamento con il parlamentare, Giannino commenta: “Questi si pigliano a pugni e non condividono nulla, però dicono che la colpa è dei media. Non ho visto niente di più simile alla vecchia politica con questi nuovi governanti. E sono d’accordo sempre sulle poltrone e su come salvarsi vicendevolmente la pelle”.