La portavoce Claudia Pavoletti contro la nuova normativa: "A rischio 80mila aziende. Siamo un comparto da 200mila posti di lavoro, con un volume d'affari di 5 miliardi".
“Vogliamo un incontro al ministero dei Trasporti, per sospendere l’entrata in vigore del decreto semplificazioni”. La richiesta viene dal comparto degli Ncc, riunitisi nel comitato Air (Autonoleggiatori italiani riuniti), sulle barricate contro la nuova normativa introdotta dal governo. Dopo le accese proteste degli scorsi mesi, gli autonoleggiatori si organizzano per parlare a una voce.
“Chiediamo una nuova disciplina organica dell’intero settore”, spiega la portavoce Claudia Pavoletti. Al centro della protesta c’è la riforma del sistema delle auto a noleggio con conducente, entrata prima di Natale nel decreto, diventato poi legge con l’approvazione in via definitiva il 7 febbraio. Un comparto, quello degli Ncc, “da 200mila posti di lavoro, indotto incluso, e un volume d’affari di 5 miliardi di euro, quasi mezzo punto di pil”, continua la portavoce, preoccupata perchè “la nuova normativa condanna il settore, mettendo a rischio l’esistenza di circa 80mila aziende“.
“Ci troviamo di fronte a un’aggressione premeditata contro le aziende di autonoleggio con conducente, messa nero su bianco nel decreto semplificazioni dal governo e dalla maggioranza parlamentare sotto dettatura della lobby dei tassisti“. Rivolgendosi in particolare al ministro Danilo Toninelli, accusato di aver dato ascolto solo ai tassisti, gli Ncc chiedono un tavolo tecnico per stilare una nuova normativa, attenta ai “principi di libera concorrenza”.
Nel dettaglio, le novità contestate riguardano “ingiustificati obblighi in merito alla precompilazione del foglio elettronico di servizio, da tenersi obbligatoriamente e in potenziale violazione del Gdpr (General data protection regulation), e si impedisce di svolgere il proprio lavoro sul territorio nazionale ed europeo, limitando le corse al solo territorio provinciale“.
Tra gli altri punti, continuano gli autonoleggiatori, c’è “la disparità di trattamento sanzionatorio tra Ncc e taxi, vista l’applicazione soltanto ai primi dell’art. 85 del Codice della strada, con conseguente rischio, a parità di infrazione, di ritiro immediato della carta di circolazione ed eventuale sospensione da 2 a 8 mesi per i soli conducenti a noleggio”. Inferociti, infine, anche per la “mancanza di regole per il contrasto agli abusivi“.
Riceviamo e pubblichiamo dall’Anar
La nostra associazione ANAR (Associazione Nazionale Autonoleggiatori Riuniti) ci tiene a precisare che le imprese NCC, da sempre operanti nel rispetto alla legge nazionale 21/92, appoggiano a pieno il governo per il nuovo Decreto Legge che finalmente mette fine ad un uso difforme delle autorizzazioni da Noleggio Con Conducente. Da sempre, insieme anche a sigle sindacali taxi, denunciamo il malaffare che è presente nel settore del Pubblico Trasporto non di Linea. Con la presente ci teniamo a sottolineare che il nuovo decreto non danneggerà assolutamente nessuna azienda media o piccola che sia che svolge il proprio lavoro sul proprio territorio del rilascio dell’autorizzazione Ncc.