Le piste ciclabili dovrebbero essere una priorità nella pianificazione urbanistica. A dimostrarlo una ricerca condotta dall'Università di Waterloo, in Canada, che sfocia nell'implementazione di un algoritmo capace di valutare da solo dove costruirle.
Le piste ciclabili servono? Dov’è meglio predisporle? Un gruppo di ricerca dell’Università di Waterloo, in Canada, ha creato un modello predittivo utile per stimare il numero di passaggi non sicuri sulle arterie urbane, e i miglioramenti che apporterebbe la presenza di una pista ciclabile. I ricercatori hanno raccolto dati pedalando per centinaia di chilometri fra Kitchener e Waterloo, nell’Ontario, con installati sul manubrio sensori di prossimità e una fotocamera. Hanno poi incrociato i dati prodotti con ricerche precedenti.
Il risultato è che le piste ciclabili possono offrire più vantaggi di quanto si pensi in termini di sicurezza sia per i ciclisti, sia per gli automobilisti. Obbligano i veicoli a transitare con maggiore distanza dai ciclisti, e contestualmente ad abbassare la velocità. Chi è alla guida di un veicolo ovviamente non “cerca di spaventare i ciclisti” spiega Bruce Hellinga, professore di ingegneria civile e ambientale all’Università di Waterloo. “In molti casi, semplicemente il conducente non pensa di poter lasciare più spazio fra lui e la bicicletta“. Se c’è una demarcazione netta degli spazi, come appunto una pista ciclabile, le distanze aumentano e scendono i rischi di incidenti.
Alla luce delle misurazioni effettuate, risulta che su una strada a due corsie i ciclisti, nel 12% del percorso, venivano sorpassati da auto che transitavano troppo vicine. Con una pista ciclabile la percentuale è scesa allo 0,2%. Sulle strade a quattro corsie si è passati analogamente dal 6% allo 0,5%. Con i dati raccolti i ricercatori stanno realizzando un algoritmo di Intelligenza Artificiale capace di analizzare i percorsi urbani e interurbani e individuare la collocazione dei passaggi non sicuri per i ciclisti. Fra i parametri ci sono il volume di traffico e la velocità di transito. Questo dovrebbe portare gli urbanisti a dare priorità alla predisposizione di piste ciclabili, e a collocarle nei punti maggiormente a rischio, ossia non nei quartieri più tranquilli, ma sulle strade più trafficate.
Maggiori informazioni sul modello predittivo sono contenuti nella pubblicazione sulla rivista specializzata Accident Analysis and Prevention.