“L’ho sempre detto: se prenderemo una certa rotta, nella comunicazione e nelle azioni politiche, stiamo attenti, perché ci inseguiranno coi forconi. E alla fine purtroppo avevo ragione, era abbastanza evidente quello che sarebbe successo. Stupirsene adesso mi sembra un po’ tardivo”. Così, ai microfoni de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, la senatrice M5s, Elena Fattori, commenta il momento down del movimento.
E sulla partecipazione dell’ex deputato M5s, Alessandro Di Battista, a Dimartedì, osserva: “Alessandro è una bellissima persona, molto sincera, di cuore, gli voglio un gran bene. Mi dispiace che ieri non l’abbiano applaudito. Alessandro è sempre se stesso. Sperare che lui possa correggere la rotta di una comunicazione o di azioni inefficaci è troppo. Di Battista non ha un ruolo ufficiale, è tornato per dare supporto al M5s. Pretendere che lui possa risollevare una situazione che si trascina da diverso tempo mi sembra esagerato”.
Fattori rifiuta l’appellativo di “dissidente dei 5 Stelle”: “Tutt’altro. Non sono neppure l’anima critica, ma l’anima fedelissima alle origini del movimento. Noi siamo sempre gli stessi, anche se siamo in pochi. Sono gli altri vertici a essere cambiati. Non solo si poteva fare questa esperienza di governo con la Lega senza spostarsi a destra, ma era doveroso farlo. Se tu ti anteponi a una forza di estrema destra, devi caratterizzarti in qualche modo come forza diversa, altrimenti la gente vota l’originale. Se tu segui la Lega nelle sue modalità di racconto, nella sua retorica, come quella sulla ‘grande invasione’ e sull”è finita la pacchia’, è chiaro che è più convincente l’originale. Il popolo dei 5 Stelle non è quello della Lega“.
E aggiunge: “I 5 Stelle non solo solo i vertici, ma altro: è tutto il suo popolo, tutti i consiglieri comunali e regionali, gli attivisti che stanno facendo battaglie sul territorio senza un soldo e senza una sede. Sono, insomma, altro e vogliono un altro linguaggio e altre azioni. Non ci si può appiattire sulla retorica della Lega, con questa violenza verbale e aggressività continua. Anche questa aggressione alla Francia: va bene, non apprezziamo certe politiche, ma moderiamo i toni. Siamo una forza di governo. Quando si sta in una realtà chiusa come Palazzo Chigi si tende a non avere la giusta percezione di quello che c’è fuori e poi te ne accorgi alle elezioni”.
La parlamentare puntualizza: “Mi preoccupa l’ascesa della Lega al centro-sud, sono le stesse facce che stavano in Forza Italia e stavano lì da 30 anni, ma si presentano come nuovi. Sembra quasi una restaurazione con un volto nuovo che gli abbiamo dato noi. Stiamo dando la sponda a un’opera di restaurazione della vecchia politica. Bisognava muoversi sui punti del contratto di governo, fare le cose che avevamo stabilito senza appiattirsi sulle posizioni della Lega. Loro hanno governato per anni con Berlusconi, sono dei furboni. Se fai il patto col diavolo ti devi mettere la tuta d’amianto. Dopo le regionali in Abruzzo Salvini dice che dobbiamo stare tranquilli e che il governo tiene? Mi ricorda lo ‘stai sereno’ di Renzi a Letta”.
Sul Tav, Fattori è irremovibile: “Il no al Tav è una battaglia storica, non si può mollare. Tra l’altro, il Tav sta anche nel nostro inno storico ‘Non siamo un partito, non siamo una casta’. Il referendum non sta né in cielo né in terra, va presa una decisione politica. E noi siamo da sempre contro il Tav”.