Il presidente del Consiglio ha rassicurato il vicepremier sulla validità del documento reso pubblico nelle scorse ore e criticato dalla Lega. Intanto in una nota ufficiale ha ribadito che l'esecutivo troverà una sintesi nelle prossime settimane
Dopo che il premier Giuseppe Conte solo ieri, davanti alla plenaria del Parlamento Ue, aveva difeso la necessità di fare altre valutazioni sull’opera varata 25 anni fa, anche oggi è tornato a parlare del Tav. E ha garantito che il governo prenderà posizione a breve: “La decisione del governo“, si legge in una nota, “arriverà nelle prossime settimane” e “non sarà condizionata da posizioni preconcette”.
Quindi ha continuato: “L’Analisi costi benefici sul Tav, affidata ad accreditati esperti è stata ultimata e pubblicata sul sito del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Avevamo garantito che gli esiti di questa valutazione sarebbero stati resi disponibili a tutti i cittadini, in modo da rendere trasparente l’intero processo decisionale. Da questa analisi tecnica, che non può essere definita di parte perché non se ne condividono i risultati, il governo muoverà nelle prossime settimane, per giungere a formulare una complessiva decisione politica, che non sarà condizionata da posizioni preconcette, ma sarà interamente mirata a realizzare l’interesse generale”. Secondo l’agenzia Adnkronos, Conte ha anche parlato con Di Maio e lo ha rassicurato. “Sono sei mesi”, avrebbe detto secondo fonti vicine ai vertici, “che dico di attendere l’analisi costi-benefici senza mai esprimere posizioni di parte e ora la mettiamo in discussione, ma stiamo scherzando?”.
La discussione sulla Torino-Lione tra le due forze di governo, intanto, è ancora accesa. Il documento, che stima costi superiori ai benefici per almeno 7 miliardi, è finito nel mirino anche della Commissione dell’Unione europea. “Lo stiamo ancora analizzando. Certo più passa il tempo e accumuliamo ritardi, più i rischi che conosciamo aumentano. Speriamo di avere un incontro produttivo con le autorità italiane”, ha affermato l’esecutivo Ue.
Oggi sul testo è intervenuto anche il professor Marco Ponti, a guida della Commissione speciale che ha redatto l’analisi. “Non credo che ci stato alcun atteggiamento ideologico. I numeri parlavano questo linguaggio già prima e su questi si basa il parere negativo”, ha detto Ponti in audizione alla commissione Trasporti della Camera, presentando il documento.