Appena tre giorni dopo la sua elezione Papa Francesco disse: “Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!”. Ed è innegabile che in questi primi sei anni di pontificato Bergoglio abbia messo i poveri al centro della sua attenzione e di quella della Chiesa cattolica con tantissimi gesti concreti: dormitori, docce, barberia e presidi sanitari realizzati nei dintorni di piazza San Pietro; gite al circo, al cinema, a teatro e ai musei; pranzi e cene nelle quali Francesco ha condiviso la mensa con i più bisognosi.
Ma c’è anche un’altra realtà in Vaticano che è da sempre il braccio operativo della carità dei Papi e che nel 2019 festeggia i suoi 150 anni di vita. Si tratta del Circolo San Pietro, fondato il 28 aprile 1869 da un gruppo di giovani romani desiderosi di testimoniare con le opere il profondo attaccamento alla Chiesa e al Pontefice dell’epoca, il beato Pio IX, in un momento molto delicato della storia d’Italia. Da allora il motto è “Preghiera, azione e sacrificio”.
Ben quattro sono stati i Papi che in questo secolo e mezzo di vita sono stati soci del Circolo San Pietro: Benedetto XV, Pio XI, Pio XII e San Paolo VI. La sua attività si articola in commissioni e sezioni tutte coordinate dal presidente Leopoldo Torlonia, dal segretario generale Piero Fusco e dall’assistente ecclesiastico monsignor Franco Camaldo. Attraverso la Commissione delle cucine economiche, il Circolo distribuisce circa 50mila pasti all’anno a chiunque si presenti in una delle sue strutture, mentre nell’asilo notturno vengono ospitate persone senza fissa dimora, cui viene prestata anche assistenza morale e religiosa.
L’accoglienza dei bambini, ricoverati presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, di proprietà della Santa Sede, e dei loro famigliari è, invece, curata dalla Commissione case famiglia. Ben 4mila pacchi con indumenti, scarpe, coperte e biancheria nuovi vengono distribuiti dalla Commissione guardaroba. Inoltre, grazie alla Commissione per l’ascolto e l’assistenza, si forniscono consulenze di carattere psicologico, giuridico e amministrativo, unitamente a un presidio sanitario di prima assistenza.
La Commissione San Pietro, invece, presta sostegno ai malati di Sla-Alzheimer ricoverati presso l’Hospice Fondazione Roma Sanità per le cure palliative. Gli aiuti internazionali sostengono progetti di diversa natura in tutto il mondo, come l’adozione a distanza, la realizzazione di orfanotrofi e strutture scolastiche. Infine, la Commissione per la carità del Papa raccoglie l’obolo di San Pietro nella diocesi di Roma. Obolo che il Pontefice destina, di anno in anno, per le numerose opere di beneficenza nei cinque continenti.
“Il Circolo San Pietro – ha spiegato Francesco – da tanti anni è una bella realtà di assistenza e aiuto ai poveri: un tralcio della ricca e feconda ‘vite’ della carità, espressione della ‘vigna’ ecclesiale di Roma. Voi vi sforzate – ha detto il Papa rivolgendosi ai membri del sodalizio – di essere il volto di una Chiesa che si spinge ai confini, che non è mai ferma, ma cammina per andare incontro ai fratelli e alle sorelle che hanno fame e sete di ascolto, di condivisione, di prossimità, di solidarietà. Vi esorto a proseguire su questa strada! Nella vostra attività, non abbiate vergogna della carne ferita del fratello, ma in ogni persona sofferente e bisognosa sappiate scorgere il volto di Cristo. Siate missionari coraggiosi della carità cristiana e non stancatevi di rendere testimonianza della misericordia e della bontà di Dio, diventando strumenti di consolazione per tante persone fragili e disperate”.
Come ha ricordato il presidente Torlonia, “le persone per il Circolo San Pietro non sono numeri, ma anche i numeri sanno parlare delle persone. Per questo, anche se non si fanno i conti con la carità, presentiamo alcuni dei nostri risultati: nell’ultimo anno, la Commissione cucine economiche ha offerto 40mila pasti e pacchi viveri a 500 famiglie; nelle nostre case famiglia abbiamo registrato 13mila pernottamenti e offerto 7mila pasti; all’asilo notturno le presenze sono state oltre 7mila; i volontari che assistono alcuni malati hanno prestato 2.800 ore di servizio di assistenza presso la Clinica Fondazione Roma Sanità; la Commissione guardaroba ha distribuito 200 pacchi; infine il nostro centro polifunzionale ha registrato alcune centinaia di interventi di supporto anche psicologico”.
Sono numeri che dimostrano quanto questa antica realtà sia preziosa e fondamentale per contrastare la dilagante povertà che colpisce Roma e non solo. Non a caso, nel 1877, il beato Pio IX affidò ai soci del Circolo le pentole degli zuavi pontifici perché “l’esercito dei poveri – disse il Papa – non sarebbe mai mancato alla Chiesa”. Come ha ricordato recentemente Francesco, “il grido dei poveri diventa ogni giorno più forte, ma ogni giorno meno ascoltato, sovrastato dal frastuono di pochi ricchi, che sono sempre di meno e sempre più ricchi”. Il Circolo San Pietro dimostra, invece, che non solo è possibile ascoltare quel grido, ma anche rispondere con la carità concreta.