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Amazon rinuncia a New York, la seconda sede sarà in un’altra città. Ocasio-Cortez esulta: “Sconfitta l’avidità”

Dicendosi “dispiaciuta” la compagnia spiega di non aver ricevuto la collaborazione politica che un progetto come quello proposto avrebbe richiesto. E questo nonostante l’iniziativa riscuotesse l’appoggio del "70% dei cittadini di New York"

Non sarà a New York la seconda sede degli Usa di di Amazon. Di fronte all’opposizione di politici “statali e locali” il colosso di Jeff Bezos rinuncia al piano dopo aver indetto una sorta di gara tra le città. I liberal democratici capitanati dalla parlamentare Alexandria Ocasio-Cortez esultano per la ritirata. I critici leggono invece nella decisione di Amazon uno schiaffo alla città e un messaggio chiaro ad altre aziende, ovvero che New York non è aperta per business. Un messaggio a Google, che si sta espandendo in città, ma anche a tutti gli altri colossi potenzialmente interessati. C’è anche chi si spinge ancora più in là, vedendo nella rinuncia un assaggio delle elezioni del 2020 e l’effetto dei liberal di sinistra che, nel bene e nel male, ridisegnano le scelte politiche ed economiche.


Dicendosi “dispiaciuta”, Amazon spiega di non aver ricevuto la collaborazione politica che un progetto come quello proposto avrebbe richiesto. E questo nonostante l’iniziativa riscuotesse l’appoggio del “70% dei cittadini di New York”. “Numerosi politici a livello statale e locale hanno detto chiaramente che si sarebbero opposti alla nostra presenza” attacca il colosso di Bezos, riferendosi a tutti quei politici che hanno criticato duramente le concessioni elargite al gigante del web dal governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo, e dal sindaco Bill de Blasio. Convinti che Amazon non avesse bisogno di 3 miliardi di dollari di incentivi e di altre agevolazioni, decine di politici locali hanno alzato le barricate contro il progetto. A guidare la rivolta Ocasio-Cortez, per la quale la ritirata di Amazon rappresenta un’importante vittoria per cui è stata sconfitta “l’avidità di Amazon, lo sfruttamento dei lavoratori e il potere dell’uomo più ricco del mondo”.

Il passo indietro del colosso di Bezos “rivela la sua mancanza di volontà nel lavorare con la comunità del Queens. Come un bambino petulante, Amazon insiste nel voler fare a modo suo altrimenti fa le valigie lascia” afferma il senatore democratico Michael Gianaris, critico di Amazon e membro del board statale con il potere di mettere il proprio veto all’accordo. Ocasio-Cortez e Gianaris rappresentano il nuovo volto dei democratici, ben diverso da quello di Cuomo che ha strappato l’accordo con Amazon. Cuomo ha lavorato a stretto contatto con de Blasio per assicurarsi l’intesa, ma ora il sindaco di New York – dopo essersi battuto duramente in difesa dell’accordo – liquida la questione: “Amazon ha sprecato un’occasione. Abbiamo i migliori talenti al mondo e stiamo crescendo un’economia forte e giusta. Se Amazon non può riconoscerne il valore, allora lo faranno le sue rivali” dice. La rinuncia a New York non si tradurrà nella riapertura della ricerca di una seconda sede per Amazon: “andremo avanti con i piani in Virginia e a Nashville” dice la società. Ma intanto molte città sperano, anche la vicina Newark, in New Jersey. “Noi – afferma il governatore Phil Murphy – siamo sempre aperti per business”.