Nei sette anni dal 2009 al 2016, un totale di oltre 2500 giorni, è andato al lavoro solo 117 volte: il suo “record” è stato nel 2009 quando si è presentato al suo posto all’Asl Roma 5 “addirittura” per una volta a settimana. Ora un dipendente dell’Azienda sanitaria romana è stata mandata a processo dal gip del tribunale di Tivoli. Imputati insieme a lui anche altri 3 ex colleghi della stessa azienda sanitaria. I quattro – tutti ex o attuali dipendenti del distretto sanitario a Nord-Est di Roma – devono rispondere di concorso in truffa ai danni dello Stato, aggravata dalla continuazione del reato, e abuso d’ufficio. Una storia di assenteismo lunga 7 anni che secondo gli investigatori poggiava su un vero e proprio sistema che ha compreso anche una serie di nomine indebite. E’ stato il lavoro della Guardia di Finanza di Tivoli a far emergere le due vicende, legate tra loro, che riguardano un’azienda sanitaria che in passato aveva avuto altri problemi con i concorsi, come già raccontato da ilFatto.it.
Il recordman degli assenteisti è Andrea Pasta, ex dipendente dell’Asl che tra il primo gennaio 2009 e il 29 febbraio 2016 – secondo gli atti della Procura – non si è presentato quasi mai sul posto di lavoro. Secondo i registri raccolti dalla Finanza, Pasta ha collezionato la bellezza di 44 giorni di presenza nel 2009, 10 nel 2010, zero nel 2011, 16 nel 2012, 27 nel 2013, otto nel 2014, undici nel 2015 e un solo giorno nel 2016. Ma c’era, sostiene la magistratura, chi lo copriva: Giancarlo Micarelli, allora direttore di Unità Servizi veterinari e ora ancora direttore dell’unità per la tutela igienico sanitaria degli alimenti, che avallava “con artifizi e raggiri” la sua “condotta fraudolenta“. In particolare, dicono gli atti, vistava le richieste di benefici di legge e le giustificazioni per il mancato uso del badge. Entrambi saranno processati per truffa ai danni dello Stato, mentre Micarelli anche per abuso d’ufficio.
A processo sono finiti anche altri due ex dipendenti dell’Asl Roma 5, entrambi ex direttori generali: Nazareno Brizioli e Giuseppe Caroli, attuale commissario straordinario dell’ospedale Sant’Andrea. Entrambi devono rispondere di abuso d’ufficio per nomine ritenute indebite dalla Procura. Una è quella di Micarelli, che nel 2015 è stato nominato da Caroli responsabile dell’Unità per la Sicurezza sui luoghi di lavoro. Secondo i pm, però, Micarelli non aveva i titoli richiesti dalla legge. Brizioli fece lo stesso un anno prima e per la stessa carica, affidata ad un ingegnere.
Giuseppe Quintavalle, commissario straordinario della Asl Roma 5, ha spiegato che per l’unico imputato ancora dipendente dell’Azienda sanitaria, Micarelli, a tutt’oggi “non risulta pervenuta alcuna formale comunicazione circa il rinvio a giudizio del predetto dipendente, in relazione alla quale l’azienda avrebbe potuto adottare provvedimenti cautelativi”. La direzione dell’azienda aggiunge che avvierà le verifiche in tribunale “anche al fine della costituzione di parte civile”.