Un pacco di riso recapitato a una coppia residente a Fukushima: è stata la prima consegna ufficiale del robot italiano YAPE, che dopo sperimentazioni in Italia e Stati Uniti sta riscuotendo successo in Giappone.
Il postino robot italiano YAPE (Your Autonomous Pony Express) ha fatto la sua prima consegna in Giappone. Il robot creato e prodotto dall’azienda milanese e-Novia in collaborazione con il Polo per l’Innovazione Digitale di Cremona ha varcato gli oceani, e dopo le sperimentazioni a Cremona, Milano e negli Stati Uniti è sbarcato nella terra del Sol Levante. Ha consegnato per conto di Japan Post un pacco di riso a una coppia di residenti a Minami Sōma, cittadina nella prefettura di Fukushima in cui sorgono edifici di edilizia pubblica del Comune destinati agli sfollati del grande terremoto di Fukushima del 2011.
YAPE non ha incontrato difficoltà nel seguire il percorso in ambito urbano grazie alle due ruote autobilanciate dotate di motori elettrici autonomi, che massimizzano l’agilità di movimento su ogni tipo di fondo stradale. YAPE infatti è capace di ruotare su sé stesso e superare facilmente ostacoli come il bordo del marciapiede o le rotaie del tram. Il tutto con un consumo di energia minimo e un contenitore con una capacità di carico fino a 30 chilogrammi, dotato di isolamento termico.
YAPE è stato scelto dal principale operatore postale del Paese, attraverso il partner industriale Drone Future Aviation, e ha iniziato i test a dicembre 2018. La sperimentazione è in fase avanzata (si concluderà a fine febbraio) e il robot italiano è operativo sia nelle consegne indoor che in quelle outdoor. Se tutto andrà come atteso, potrebbe iniziare una cooperazione pluriennale di e-Novia con Drone Future Aviation e Japan Post.
Per disporre dei servizi del robot ci si serve dell’app omonima, utile per chiamare il robot (ad esempio sotto casa propria), affidargli un pacchetto da trasportare posizionandolo nel vano portaoggetti e indicando il destinatario. Si può specificare l’indirizzo anche in modo automatico, usando la posizione GPS registrata sulla piattaforma. La partenza e la consegna del pacco sono certificati da un sistema che combina le credenziali nello smartphone di mittente e destinatario. L’apertura del vano portaoggetti è abilitata soltanto alle persone autorizzate, la cui identità è verificata dal robot.
Vincenzo Russi, CEO della Fabbrica di Imprese, ha commentato questo passo avanti dicendo che “essere giunti in Giappone come portatori di alta tecnologia […] è per noi motivo di grande orgoglio ed è una conferma della serietà del lavoro condotto in questi anni con la nascita di e-Novia. Essere stati selezionati come partner in una delle sfide più rilevanti della mobilità del futuro, come la last mile delivery, dimostra che l’Italia è ormai non solo in grado di confrontarsi alla pari con le realtà più evolute e innovative al mondo ma anche di vincere la partita globale nell’ambito della produzione industriale di hi-tech”.
Quest’anno sono in programma altre iniziative progettuali negli Stati Uniti (test nei punti vendita di un operatore della grande distribuzione), in Europa (food delivery) e in Italia, dove prosegue la sperimentazione del 5G con Vodafone a Milano insieme a Politecnico di Milano, Esselunga e Poste Italiane. Chissà che domani non bussi alla nostra porta di casa!