Nuova giornata di tensioni nel governo sul Tav. In attesa del confronto definitivo tra Lega e M5s, il ministro dell’Interno Matteo Salvini oggi ha preso posizione sull’analisi costi-benefici che, dopo giorni ad aver dichiarato di non averla ancora letta, ha finalmente analizzato: “Non mi ha convinto“, ha detto a margine della presentazione del rapporto sulle Agromafie di Coldiretti. “Più veloci viaggiano le merci e le persone e meglio è”, ha aggiunto ribadendo quello che la Lega dice da mesi. Di fatto nell’esecutivo continua il muro contro muro. Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, intervistato da Radio InBlu, ha chiesto invece che il dialogo sia senza pregiudizi. Solo ieri il premier Giuseppe Conte ha diffuso una nota garantendo che la decisione sulla grande opera arriverà nelle prossime settimane, aggiungendo però che “non si può dire che l’analisi è di parte se non si è d’accordo con il contenuto”.
Proprio Toninelli oggi ha ribadito che l’analisi “è enormemente negativa, però tra noi e la Lega si è sempre discusso in maniera concreta e obiettiva, tra persone per bene, prive di pregiudizi. Noi non ne abbiamo, sono convinto che non ne abbia neanche la Lega”. “Nessuno – continua il ministro Radio InBlu – deve contestare quella relazione, perché è l’unica relazione scientifica fatta da economisti dei trasporti. Di conseguenza discuteremo mettendo sul tavolo tutto quello che è il bene collettivo del Paese. E’ evidente che la decisione è politica“. Un concetto espresso anche ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha annunciato una decisione del governo “nelle prossime settimane”.
Il ministro dei Trasporti si dice “molto favorevole al dibattito”, ma precisa che l’analisi costi-benefici ufficiale sulla Tav “è una sola“. Il riferimento è alla contro-analisi dell’ingegnere definito “dissidente” Pierluigi Coppola, di cui parla oggi il Corriere della Sera. L’ingegnere, precisa Toninelli, “non faceva parte del team di lavoro di Ponti e – aggiunge – ha dato un piccolo contributo di un ingegnere che dice la sua”. Dunque, “i dati di partenza” sono quelli dell’analisi costi-benefici, rimarca il ministro: “Io confermo che il team di Ponti ha lavorato in maniera totalmente indipendente. Anzi sulla parte dei benefici dice si essere stato di manica larga e ne sono enormemente felice, perché il sottoscritto non ha alcun pregiudizio sull’opera”.
Per il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio “sulla Tav è in corso una pagliacciata, nessuno potrà mai revisionare un trattato internazionale perché non c’è la maggioranza in Parlamento per farlo”. “Il ministro – aggiunge intervistato a 24Mattino, su Radio24 – dovrebbe avere il coraggio di venire in aula e proporre la revisione, non lo farà. Non è mai successo nella storia dell’Italia che si disattenda a un trattato internazionale ratificato per ben quattro volte. Stiamo soltanto perdendo tempo e soldi. Non siamo in grado di mantenere un impegno con un partner straniero”.