Se l’Intelligenza Artificiale può costituire un pericolo, meglio tenerla nascosta. Si potrebbe sintetizzare così la morale della notizia secondo cui OpenAI avrebbe creato un’Intelligenza Artificiale capace di scrivere notizie e opere di narrativa credibili, ma la terrà segreta, almeno per il momento. OpenAI è una società di ricerca senza scopo di lucro co-finanziata da Elon Musk. L’Intelligenza Artificiale che ha realizzato si chiama GPT2 e tecnicamente è un generatore di testi. Produce testi talmente credibili per coerenza contenutistica e formale che potrebbe essere oggetto di un uso improprio, come per esempio le cosiddette fake news.

Il quotidiano The Guardian descrive il funzionamento di GPT2 come un algoritmo che, a partire da poche parole o da un testo, è capace di scrivere abilmente il prosieguo di una notizia o di un racconto. Sarebbe in grado di produrre passaggi plausibili, associabili allo stile della persona a cui vengono “affibbiati”. Un esempio chiarificatore: facendo leggere a GPT2 l’inizio di 1984 di George Orwell, “Era una luminosa e fredda giornata d’aprile, e gli orologi battevano tredici colpi […]”, l’algoritmo riconosce il tono futuristico e lo stile romanzesco. S’inventa il prosieguo: “Nel 2045 ero un insegnante in una scuola della Cina rurale. Ho iniziato con la storia cinese e la storia della scienza”.

Foto: Depositphotos

 

Dando in pasto a GPT2 i primi paragrafi di un articolo del Guardian sulla Brexit, l’algoritmo ha scritto un articolo di giornale plausibile, pieno di “citazioni” di Jeremy Corbyn, e di risposte del portavoce del Primo Ministro britannico. Uno di questi, inventato di sana pianta, è: “Alla richiesta di chiarimenti, un portavoce del Primo Ministro May ha dichiarato che: ‘il Primo Ministro intende lasciare l’UE il più rapidamente possibile e questo avverrà sotto il suo mandato negoziale, come confermato nel discorso della Regina la scorsa settimana’. ”

Questi piccoli esperimenti sono piuttosto inquietanti. Secondo il direttore della ricerca di Open AI, Dario Amodei, sono due i motivi principali per i quali GPT2 sarebbe “rivoluzionario” nel settore. Il primo è la sua dimensione: si basa su un set di dati 15 volte più grande rispetto al precedente modello di IA all’avanguardia. La sua “formazione” si è basata su 40 GB di testi presi da Internet. Questo ha permesso a GPT2 di “allenarsi” di più e “assimilare” più nozioni sulla comprensione del testo scritto.

La varietà è anche alla base del secondo elemento rivoluzionario: ha competenze molto più generiche dei predecessori, quindi partendo dal testo che viene immesso riesce a fare traduzioni e a riassumere meglio di altre Intelligenze Artificiali progettate per avere competenze verticali.

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Questi due fattori però aprono le porte ai possibili problemi. Jack Clark, responsabile dell’azienda, spiega che GPT2 verrà tenuto segreto fino a quando non si saranno fatti tutti gli esperimenti utili per capire cosa si può e cosa non si può fare con questo strumento. Il fatto è che molti potrebbero fare un uso sbagliato delle sue capacità. Per esempio, potrebbero sfruttare GPT2 per generare giudizi positivi o negativi di prodotti, produrre spam o notizie false. Addestrandolo su Internet, non sarebbe difficile incoraggiarlo a generare teorie complottiste e simili. Tutti problemi che esistono già, e che un’intelligenza Artificiale dovrebbe semmai aiutare a debellare, non incrementare.

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