LA VITA IN UN ATTIMO di Dan Fogelman. Con Oscar Isaac, Olivia Wilde, Annette Bening. Usa 2018. Durata: 113’. Voto: 3/5 (DT)
Una coppia newyorchese nasce, si ama, vive, finisce. Lui depresso vaga con la barba lunga per la città ascoltando Bob Dylan e dialogando con la psicanalista. Metà film e saltiamo in Andalusia. Un’altra coppia che si forma, procrea, incrocia tragicamente il percorso della coppia newyorchese, si sfalda, finisce. Qualche anno dopo un’altra coppia composta da un giovane andaluso e da una giovane newyorchese si ricompone su una panchina della Grande Mela… Robusto, affascinante, coinvolgente dramma sentimentale, con picchi strazianti di morte e una densità di recitazione, palpiti del cuore e colpi di scena che lascia spesso senza fiato. Il tutto però è legato alla tesi del “narratore inaffidabile” (come la vita stessa) tesi universitaria (diegetica) proposta nel racconto, e presenza un po’ ingombrante extradiegetica dello sceneggiatore/creatore Fogelman che abbozza una introduzione dimostrativa con Samuel Jackson che sarebbe da galera. Però il film si riprende subito e non lo molli più fino in fondo. Incredibile la capacità dell’autore di condensare le brevi sequenze in cui comprimere spazio e tempo in pochi secondi di montaggio serrato delle vite dei protagonisti. Il ruolo del tormentato per amore è oramai per default assegnato all’ottimo Isaac. Royalties a Dylan come se piovesse e un bel Banderas brizzolato che appare tra i vigneti andalusi.