Portata all'ospedale Bambino Gesù di Roma dopo le botte, i graffi e i morsi del ricevuti dal 24enne Federico Zeoli - ora in carcere a Velletri -, la bambina resta ricoverata nel reparto di rianimazione
Migliorano le condizioni della bambina di quasi due anni picchiata dal compagno della madre a Genzano. La piccola ha ricominciato a respirare da sola ed è cosciente ed estubata. Portata all’ospedale Bambino Gesù di Roma dopo le botte, i graffi e i morsi del ricevuti dal 24enne Federico Zeoli – ora in carcere a Velletri, dove sabato è prevista l’udienza di convalida dell’arresto – , la bambina resta ricoverata nel reparto di rianimazione in prognosi riservata, ma i parametri cardio-respiratori, come riporta il bollettino medico, sono stabili.
Mercoledì sera, la madre, una 23enne, tornata a casa con il fratellino della bimba, si è trovata davanti la figlioletta in condizioni gravi, con ematomi, ecchimosi, graffi sul volto e segni di morsi. Subito è corsa all’ospedale di Genzano con la piccola in braccio, ha trovato i cancelli chiusi e si è messa a gridare disperata. È stata la vigilanza, sentendo le urla della donna, a dare l’allarme. La piccola è stata portata di corsa all’0spedale dei Castelli, ad Ariccia, e poi al Bambino Gesù nella Capitale.
L’aggressore, un giovane disoccupato originario della provincia di Campobasso, dapprima ha negato, ma poi ha ceduto di fronte ai poliziotti che lo hanno arrestato. “È stato un raptus. Non volevo”, si è difeso. Ora è accusato di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. Zeoli, che aveva precedenti di polizia per lesioni, stalking e furto, aveva già picchiato la bambina anche in passato, come si apprende da fonti di agenzia. A confermarlo sarebbero alcuni segni di percosse trovati sul corpo della bimba precedenti rispetto al pestaggio di mercoledì.