La tessitrice di Campotosto, comune in provincia dell’Aquila, si chiama Assunta Perilli. È un’archeologa e dal 2000 (anno in cui ritrova casualmente in cantina il telaio della nonna) si occupa di tessitura a mano con l’antico telaio di inizi ‘900 e con attrezzi che hanno più di 100 anni. Non solo, conosce tutta la filiera della lana e del lino grazie all’aiuto delle donne anziane del paese (oggi non ci sono più) che le hanno tramandato anche la cultura delle tradizioni della zona. Dopo il terremoto del gennaio del 2017 sono rimasti circa 60 abitanti, i restanti 70 si sono trasferiti a L’Aquila, alcuni nelle case di proprietà, altri nei cosiddetti map, i moduli abitativi provvisori. Lei ci tiene a non essere definita “resiliente”, ma semplicemente amante della montagna
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